L'attesa è finita. Alle 10 in punto sono stati aperti i cancelli dell'Expo 2015 e, due ore dopo, ci sarà la cerimonia d'inaugurazione con il taglio del nastro da parte del premier Matteo Renzi e un videomessaggio di Papa Francesco. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che non sarà oggi a Milano, in un'intervista al Corriere della Sera ha parlato dell'inizio di un "nuovo ciclo con l'Italia che riparte". Nella prima giornata dell'Esposizione anche il passaggio delle frecce tricolori e, in serata, la Turandot alla Scala. Sullo sfondo, le proteste dei 'No-Expo' che alle 14 daranno vita ad un corteo dove sono attesi circa 30mila persone dopo le tensioni registrate ieri.
All'inaugurazione ci saranno anche Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, e Ferdinand Nagy, presidente del Bie (l’ente che organizza le esposizioni universali nel mondo). Presenti inoltre diversi ministri: da quello della Giustizia Orlando, a quello dell'Economia Padoan, passando per quello dei Beni culturali Franceschini e dell'Ambiente Galletti, a quello dell'Agricoltura, Maurizio Martina, che ha la delega all'Expo.
La cerimonia, trasmessa in diretta tv, inizierà per la verità alle 11.30, con gli interventi di alcuni degli "Ambasciatori" di Expo 2015: volti noti che hanno supportato e raccontato Expo in questi mesi di avvicinamento, dallo chef Massimo Bottura fino all’ex calciatore dell’Inter Javier Zanetti. La conclusione toccherà ad un altro argentino, Papa Francesco, che saluterà l’avvio del grande evento in diretta, in collegamento video.
La prima visitatrice che alle 10 ha varcato i tornelli dell’ingresso ovest si chiama Marilena Basciani, arriva da Como, e ha acquistato il biglietto una settimana fa nella sua città.
Un gruppo di giovani precari e "No-Expo" ha forzato in mattinata gli ingressi alla stazione della metropolitana di Rho-Fiera, entrando senza presentare il biglietto per raggiungere l'Esposizione. I giovani, in parte mascherati, dopo aver inscenato una manifestazione di protesta al grido "Noi entriamo quando vogliamo", sono stati allontanati dal personale di vigilanza della stazione.
Milano come Hollywood. Tante le star giunte da tutto il mondo per partecipare all'evento organizzato da Giorgio Armani per celebrare i 40 anni di attività della sua Maison, ovvero l'apertura del nuovo spazio espositivo Armani/Silos. Un evento che precede l'inaugurazione di Expo Milano 2015, di cui 'Re Giorgio' è special ambassador per la moda. Hanno sfilato davanti agli occhi di fotografi, cameramen e giornalisti vip del calibro di Leonardo Di Caprio, Cate Blanchett, Tina Turner, Glenn Close, Pierce Brosnan. E poi tanti volti noti di casa nostra, tra cui Carla Fracci, Marta Marzotto, Martina Colombari e Billy Costacurta, Alessandro Siani, Fabio Volo, Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, Raoul Bova, Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi.
Non è invece passato davanti alle telecamere il presidente del Consiglio Matteo Renzi, anche lui all'evento con la moglie Agnese. "La scommessa di Expo è la ripartenza del Paese", ha detto il premier intervenendo all'inaugurazione del silos dello stilista. "Giorgio Armani ha detto una cosa meravigliosa, che questo evento è come una scintilla". Aiuterà quindi la ripartenza del Paese? "Questa - ha sottolineato Renzi - è tutta la scommessa di Expo".
Moda e non solo. Serata di festa alla vigilia dell'Expo con il maxi concerto in Piazza Duomo con artisti da tutto il mondo, tra cui Andrea Bocelli, il pianista cinese Lang Lang, il soprano Diana Damrau, il tenore Francesco Meli, il baritono Simone Piazzola e il soprano Maria Luigia Borsi. Oltre 3.000 gli ospiti seduti e almeno più di 20 mila le persone che hanno affollato la piazza per assistere allo spettacolo, condotto da Paolo Bonolis e Antonella Clerici e trasmesso su Raiuno e in mondovisione. La musica, poi, tornerà protagonista la sera del 1° maggio, con l'inaugurazione della stagione della Scala: in scena la Turandot di Giacomo Pucci.
Per il Primo maggio saranno a Milano anche una ventina di Capi di Stato e rappresentanti dei governi stranieri, anche se Expo ha cercato di convincere le autorità a raggiungere il capoluogo lombardo nelle giornate nazionali del loro Paese (ad esempio, Hollande il 21 giugno e Putin il 10 giugno)