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Quattro italiani rapiti in Libia a Mellitah

Quattro italiani sono stati rapiti in Libia nei pressi del compound dell'Eni nella zona di Mellitah: lo rende noto la Farnesina. Si tratta di dipendenti della società di costruzioni Bonatti. L'Unità di crisi del ministero degli Esteri si è immediatamente attivata per seguire il caso ed è in contatto costante con le famiglie dei connazionali e con la ditta Bonatti. Come noto in seguito alla chiusura dell'ambasciata d'Italia in Libia il 15 febbraio, la Farnesina aveva segnalato la situazione di estrema difficoltà del Paese invitando tutti i connazionali a lasciare la Libia.

Per il ministro degli esteri Paolo Gentiloni è al momento difficile fare ipotesi sugli autori del rapimento. Gentiloni lo ha detto a margine di una riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue oggi a Bruxelles, precisando che l'Unità di crisi della Farnesina sta lavorando con urgenza. "Stiamo lavorando con l'intelligence" per ottenere maggiori informazioni, ha sottolineato il ministro.

Intanto l'inviato dell'emittente televisiva "al Jazeera", citando fonti militari di Tripoli, riferisce che i rapitori sarebbero vicini al cosiddetto "Jeish al Qabail" (L'esercito delle Tribù), le milizie tribali della zona ostili a quelle di "Alba della Libia" (Fajr) di Tripoli. I quattro italiani sono stati rapiti in una zona che fino a poco tempo fa era teatro di scontri e che solo di recente si è calmata dopo la tregua sottoscritta dalle milizie tribali e da quelle di Alba della Libia. Secondo quanto riferiscono queste fonti militari libiche, i quattro italiani sono stati rapiti infatti nel villaggio di al Tawileh, vicino Mellitah, e sono stati portati verso sud.

La Bonatti spa è un general contractor internazionale che ha sede a Parma. Offre, spiega il sito istituzionale della azienda, servizi di ingegneria, costruzione, gestione e manutenzione impianti per l'industria dell'energia. Opera in diversi Paesi del mondo. In Libia la Bonatti ha iniziato ad operare nel 1979 con un primo contratto per conto di Agip. Oltre che nei confronti di Eni l'azienda parmigiana è contractor anche delle principali compagnie petrolifere tedesche, francesi e spagnole ed opera ininterrottamente nel Paese da 36 anni ad esclusione di una breve parentesi nel 2011 quando, durante la rivoluzione contro Gheddafi, venne evacuato dal paese tutto il personale non locale.

Bonatti s.p.a conferma il rapimento dei 4 suoi tecnici italiani impegnati in Libia. "Informiamo - dice la società in una nota -che ieri, 19 Luglio, si è verificato in Libia nei pressi di Mellitah il rapimento di quattro tecnici italiani dipendenti della nostra società. Al momento siamo in diretto contatto e coordinamento con le Autorità e con l'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri Italiano. Seguiranno eventuali aggiornamenti".

Con il rapimento dei 4 dipendenti italiani in Libia, salgono a cinque i connazionali sequestrati nel mondo. L'ultimo italiano a essere liberato, il 9 giugno scorso, è stato Ignazio Scaravilli, il medico catanese sequestrato in Libia a gennaio.