Si aggiunge un altro elemento al caso della telefonata tra il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta e il medico Tutino, con quest'ultimo che avrebbe pronunciato la frase shock contro Lucia Borsellino, figlia del magistrato Paolo ed ex assessore alla Sanità siciliana.
Dopo l'indiscrezione dell'Espresso, è arrivata adesso la posizione della procura palermitana. "Agli atti dell'ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino" ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, aggiungendo che "i carabinieri del Nas hanno escluso che conversazioni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti di Tutino". La Procura ha specificato di avere fatto ricontrollare tutte le registrazioni relative all'inchiesta su Tutino, il medico agli arresti domiciliari per truffa, sia dai Pm titolari dell'inchiesta che dai carabinieri del Nas. Lo Voi ed il procuratore aggiunto Leonardo Agueci, che ha coordinato l'indagine, hanno sottolineato che nelle carte e negli atti della Procura di Palermo non esiste alcuna telefonata in cui Tutino avrebbe detto a Crocetta riferendosi all'ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino: "Questa va fatta fuori come il padre".
L'Espresso, in una nota, "ribadisce quanto pubblicato. La conversazione intercettata tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il primario Matteo Tutino risale al 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull'ospedale Villa Sofia di Palermo" scrive il settimanale.
Dopo la pubblicazione della frase il governatore si era prima difeso e poi autosospeso. Dopo le parole della procura però ha avuto un momento di sconforto: “E’ vero che la Procura smentisce? Oggi mi hanno ammazzato..." ha detto piangendo. "Perché... perché", ripete. "Ma quanto è potente questa mafia che mi vuole fare fuori?", continua. "Avrei potuto anche farla finita oggi...".
Anche Tutino si difende. "Il mio assistito, con il quale ho parlato, nega nel modo più assoluto di avere mai pronunciato quella frase su Lucia Borsellino" ha dichiarato l'avvocato Daniele Livreri, legale del medico personale di Rosario Crocetta, attualmente agli arresti domiciliari.
"Le parole ma anche i silenzi che emergono dalle intercettazioni e che coinvolgono la sua persona e un martire della Repubblica come Paolo Borsellino sono gravi, inaccettabili e provocano ribrezzo". Interviene il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini che parla di "responsabilità politica" di Crocetta. "Chiarisca, anche se il tutto appare purtroppo abbastanza chiaro". Non ha dubbi il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone: "Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile".
Il primario dell'ospedale Villa Sofia è stato arrestato lo scorso 29 giugno per truffa, peculato e abuso d'ufficio. Contestato un intreccio tra incarichi privati e pubblici. "Mi dispiace per Matteo Tutino, l'ho conosciuto come un uomo buono, religioso, ma i suoi problemi con la giustizia non tocca a me giudicarli. Ci sono dei magistrati che indagano. So che da oggi non ho il medico curante e mi dispiace" fu il primo commento di Crocetta.
Un arresto che ha portato alle dimissioni di Lucia Borsellino pochi giorni dopo. ''Vari sono stati gli accadimenti che hanno aggredito la credibilità dell'istituzione sanitaria che sono stata chiamata a rappresentare quindi della mia persona''. Ha scritto l'allora assessore alla Salute in una lettera di tre pagine al presidente spiegandogli i motivi della dimissioni irrevocabili.
Cita poi due casi che l'hanno colpita: quello della piccola Nicole, morta a febbraio dopo la nascita e l'arresto di Matteo Tutino, direttore dell'unità di Chirurgia Plastica e Maxillo facciale dell'azienda Villa Sofia-Cervello. Dimissioni che ora, alla luce della frase di Tutino, il governatore dice di capire e comprendere: "Ora capisco la reazione di Lucia e la colgo".
Le dimissioni di Lucia Borsellino da assessore alla Salute sono state solo l'ultimo terremoto politico della difficile e tortuosa legislatura di Rosario Crocetta. Presidente della Regione dal novembre 2012 in poco più di due anni e mezzo nella sua giunta sono cambiati 36 componenti. Attualmente è in carica il Crocetta-ter. Prima delle dimissioni della Borsellino, la cui nomina era stata annunciata dallo stesso Crocetta in contemporanea alla propria candidatura alla presidenza - il governatore ha fatto della lotta alla mafia la sua bandiera - quella dell'assessore regionale alla Funzione pubblica Ettore Leotta (in quota Udc), sostituito dall'ex segretario regionale dello scudocrociato Giovanni Pistorio, e dell'assessore regionale all'Agricoltura, Nino Caleca sostituito dalla dirigente dello stesso assessorato Rosaria Barresi.