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Il commissariato P.S. di Orgosolo diventa un museo: 25 artisti donano dipinti e sculture alla polizia di stato.

Nuova iniziativa di legalità e vicinanza alla gente della Polizia di Stato. Infatti, nel Commissariato di Orgosolo nasce un museo permanente di opere d'arte dove 25 famosi e quotati artisti locali, hanno donato le loro opere alla Polizia di Stato per aprire l'Ufficio di Polizia alla cittadinanza e ai turisti. Tra questi vi sono Francesco Del Casino, Vincenzo Floris, Cosimo Mureddu, Ruggero Mameli, Raimondo Bonamici, Nicolina Musina, Giovanna Corraine sono alcuni degli artisti che hanno aderito all'iniziativa, ideata dagli uomini del Commissariato che da tempo lavoravano al progetto.

"Dopo la realizzazione, oltre 13 anni fa, di un murale sulla facciata del Commissariato - spiega il Questore Paolo Fassari - per integrare l'Istituzione nel contesto urbano e per far percepire la nostra "vicinanza" alla comunità, il progetto di un'esposizione permanete di quadri e di sculture in un Ufficio di Polizia conferma quello spirito di collaborazione e prossimità, che anima il nostro servizio."

"La circostanza che tanti artisti locali abbiano aderito all'iniziativa - prosegue il Questore -  significa che la missione della Polizia di Stato non viene percepita come elemento spurio nella comunità e che i valori dei quali ci facciamo portatori sono evidentemente condivisi da gran parte della popolazione. Avvicinare alle Istituzioni con l'arte può essere un nuovo modo di interpretare il nostro servizio, nella consapevolezza che le nostre comunità hanno fatto tanti progressi verso la pacifica convivenza, ma tanti ancora ne dovranno fare, per allontanare dalle nuove generazioni antiche regole, vecchi stereotipi, pericolosi pregiudizi."

"Il museo d'arte nel Commissariato di Orgosolo è l'ideale prosecuzione dell'esposizione di opere, realizzate dagli allievi del Liceo Artistico di Nuoro, che da oltre due anni abbelliscono i locali della Questura - ricorda il Questore, che continua dicendo "decenni di disinteresse dell'Amministrazione centrale hanno portato queste comunità a costruirsi autonomamente argini con i quali difendere la propria vita e la propria storia. Le mura degli Uffici di Polizia erano quella "giustizia" simbolo di una presenza invasiva e non partecipata alle problematiche del territorio. Sono però convinto che la lontananza di chi avrebbe dovuto maggiormente interessarsi di questa splendida terra, non ha generato fratture insanabili fra comunità e Istituzioni. Oggi questo museo lo dimostra e il Commissariato non è più un luogo della "giustizia" separato dalla comunità".