Programmazione territoriale, scuola ma anche mobilità, energia, agroalimentare. Sono gli argomenti che il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha affrontato con i sindaci dell'Unione dei Comuni della Planargia e di Montiferru occidentale a Bosa, insieme al deputato del Pd Caterina Pes e ai consiglieri regionali Antonio Solinas, Augusto Cherchi e Gianmario Tendas. Dell'Unione fanno parte i Comuni di Bosa, Flussio, Magonadas, Modolo, Montresta, Sagama, Scano Montiferro, Sennariolo, Suni, Tinnura, Tresnuraghes.
"La Regione ha bisogno di sapere cosa è meglio fare: ogni territorio ha i suoi punti di forza e le sue debolezze, e ognuno conosce quelle sue parti d'identità che possono diventare sviluppo - ha detto il presidente Pigliaru - Questo è il senso dal nostra programmazione territoriale: non vogliamo una lista delle lamentele ma scelte e decisioni nette e chiare. È questa la parola chiave: scegliere, perché solo così si possono fare, insieme, scommesse sul futuro per lo sviluppo. Per fare questo i Comuni devono superare l'isolamento, unire le forze, pensarsi come territorio e come tale accettare la sfida della Regione e rispondere con progetti validi, consapevoli che la Regione garantisce tutto il supporto necessario. Noi ci siamo - ha assicurato il presidente - ma la conoscenza locale del territorio è fondamentale".
Il presidente Pigliaru ha poi ricordato un grande punto di forza della Sardegna: l'agroalimentare. "È un patrimonio enorme ma la qualità va certificata, è fondamentale. Servono regole precise: chi lavora bene sta dentro progetti e finanziamenti, chi lavora male sta fuori, perché sviluppo significa fare bene le cose che possono farci stare nei mercati. Per questo stiamo dialogando con importanti piattaforme dell'e-commerce, per aiutare produzioni anche piccole a essere presenti nei mercati. Credo sia importante ascoltare non solo gli amministratori ma anche gli imprenditori - ha poi aggiunto il capo della Giunta - che ci possono dire meglio di chiunque altro quali sono le infrastrutture necessarie allo sviluppo: ma vogliamo ascoltare esigenze chiare, controllabili, credibili e su quelle lavorare insieme. Questo territorio deve riuscire ad aggredire il mondo con le cose buone, tante, che fa".
E per far crescere il territorio non si può prescindere da una scuola che funzioni davvero, per infrastrutture e offerta didattica. "Dobbiamo liberarci dalla piaga della dispersione scolastica e delle pluriclassi per garantire un'offerta formativa di alta qualità, e stiamo mettendo 195 milioni per migliorare l'istruzione della Sardegna. Ma anche in questo caso - ha ribadito il Presidente - i Comuni devono pensarsi come territorio e allearsi per avere scuole che funzionino, è solo così riusciamo a fare una scuola migliore sia come edifici che come offerta scolastica".
Fondamentale la capacità di fare proposte, in modo che ognuno faccia la sua parte, come la Regione con il Governo. "A settembre Renzi deve darci risposte sulla continuità territoriale, sulla mobilità interna e sull'energia - ha ricordato il capo della Giunta - Gli abbiamo consegnato un dossier, che non è un dossier dei lamenti, e aspettiamo una risposta: ma non le avremo mai se non facciamo la nostra parte con proposte valide".
Infine, il problema dello spopolamento delle zone interne puntualmente sollevato dai Comuni. "Lo spopolamento è un sintomo, non è una malattia, è il sintomo della mancanza di idee per lo sviluppo. Lavoriamo sullo sviluppo, risolviamolo - ha concluso il presidente Pigliaru - E avremo risolto lo spopolamento".