Dopo l'ottimismo di Varoufakis arriva il j'accuse di Tsipras. "Qualcuno non vuole l'accordo" ha scritto sui social network il primo ministro greco, guardando con tutta probabilità al Fondo monetario internazionale. "Il ripetuto rifiuto da parte di certe istituzioni a misure equivalenti non si è mai verificato prima, ne in Irlanda, ne in Portogallo. Questo strano atteggiamento sembra indicare che non c'è interesse a un accordo o che vengano sostenuti interessi speciali" ha scritto in due tweet Tsipras sulla via di Bruxelles, dove è arrivato da poco senza rilasciare dichiarazioni.
Secondo gli osservatori, il riferimento è al Fmi che viene accusato di bloccare la trattativa tra Atene e i suoi creditori in un momento cruciale, mentre si avvicina la scadenza del 30 giugno per il rimborso di 1,6 miliardi al Fondo. Tsipras è a Bruxelles per incontrare il presidente della Bce, Mario Draghi, il numero uno dell'Fmi, Christine Lagarde, il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, Klaus Regling, che guida il fondo salva-Stati e Jeroen Dijsselbloem, il capo dell'Eurogruppo.
La Bce intanto ha innalzato nuovamente, per la quinta volta in 8 giorni, il tetto della liquidità di emergenza per le banche greche. Ieri aveva ampliato di poco meno 1 miliardo di euro il plafond dei fondi di emergenza Ela che erano già stati portati la scorsa settimana a circa 86 miliardi e incrementati di altri due miliardi lunedì.
I problemi per il premier greco non sono più solo a Bruxelles. Mentre infatti ad Atene tornano a riempirsi le piazze per protestare più o meno genericamente contro l'Europa, anche dalla politica e dalla maggioranza del governo Tsipras arrivano critiche e dubbi sui punti dell'accordo in discussione. Lo ha fatto sapere il vice portavoce del Parlamento, il deputato di Syriza, Alexis Mitropoulos. "Questo programma così come ci è stato presentato è difficile che passi". Si apre dunque per Tsipras una nuova partita tutta interna. "Il premier - ha detto Mitropoulos - prima deve informare la gente sul motivo per il quale abbiamo fallito in questi negoziati conclusi con questo risultato. Credo che le misure proposte non siano in linea con i principi della sinistra. Questo cambiamento sociale è inaccettabile".
"La nuova proposta del governo ai creditori porterà a un'ennesima riduzione dei redditi e dei diritti del popolo", ha dichiarato Dimitris Koutsoumpas, segretario generale del KKE, principale avversario a sinistra di Syriza, dopo la pubblicazione da parte del governo della lista delle proposte greche sottoposte ai creditori, compreso un aumento delle tasse.