Momenti di tensione a Ventimiglia dove le forze dell'ordine hanno sgomberato i migranti che da giorni occupano gli scogli nella zona di Ponte San Ludovico, a pochi passi dal confine con la Francia. I profughi sono stati fatti salire nei pullman della Croce Rossa e sarebbero stati portati nella stazione ferroviaria della cittadina. I migranti hanno cercato di resistere allo sgombero e alcuni sono riusciti a scappare e a tornare sugli scogli.
Intanto prosegue il braccio di ferro tra i paesi europei sulla gestione dei migranti. Il Ministro Alfano è a Lussemburgo per un incontro con i ministri dell'Interno dell'Unione europea. "Siamo qui per lavorare per evitare la bancarotta dell'Europa" ha dichiarato. Sul tavolo il tema dell'asilo ai profughi; la Commissione europea ha proposto il mese scorso misure di politica comune, come la redistribuzione obbligatoria ("relocation") di 40.000 siriani ed eritrei nei prossimi due anni da Italia (24.000) e Grecia (16.000) verso gli altri Stati membri.
Mentre rimane alta la tensione al confine tra Francia e Italia il ministro francese Bernard Cazneuve apre alle quote: "Diciamo sì ai ricollocamenti per i richiedenti asilo, secondo il meccanismo proposto dalla Commissione Ue". Sì anche per i finanziamenti degli hotspot, dove si dovranno smistare richiedenti asilo da migranti economici. "Pensiamo siano necessari e che la Commissione debba prenderne la gestione". Poi torna sulla polemica della chiusura delle frontiere: "Non c'è chiusura, ci sono delle regole in seno all'Ue: Schengen e Dublino. Se i migranti attraversano le frontiere, ed il loro arrivo è dall'Italia è normale vi siano riportati. Abbiamo degli accordi. Facciamo i controlli perché gli accordi siano rispettati".
"Non vogliamo modifiche di Schengen, non vogliamo introdurre i controlli sistematici alle frontiere. Ma vi è un collegamento tra Dublino e Schengen. Se non viene soddisfatto il principio di responsabilità, allora si potrebbe arrivare alla fine della libera circolazione in Europa" avverte il ministro tedesco Thomas De Maiziere. "Noi non vogliamo che accada. Deve essere evitato ma tutti devono essere consapevoli del pericolo".
Obiettivo del vertice quello di trovare una linea comune fra la Commissione e i tre più grandi Paesi dell'Ue (il Regno Unito in questo caso è fuori, sulle misure in questo settore e non partecipa al voto) che possa contrastare la fronda, molto forte, di tanti paesi dell'Europa dell'Est e magari convincere altri Stati membri che ci starebbero se fossero calibrati meglio, dal loro punto di vista, i quattro criteri della chiave di ripartizione dei rifugiati (ad esempio dando più peso ai migranti già accolti in passato o al tasso di disoccupazione).
"Se non si trovano soluzioni alte, faremo da soli: il piano B è che l'Italia affronta il problema da grande paese che è" così il premier Matteo Renzi sull'ipotesi di soluzione alternative per far fronte all'emergenza immigrazione. Su Il Corriere della Sera escono indiscrezioni su questo piano B: permessi temporanei emessi dalla Prefettura e la presenza di navi straniere nel Mediteranneo