Non aveva parlato fin ora, mandando avanti lo stato maggiore del partito. Ma di ritorno da Herat Matteo Renzi scioglie il silenzio e nelle vesti di segretario del Pd definisce "molto positivo" il risultato delle regionali. Una vittoria a metà però. Perché il Pd vince sì in cinque regioni riconquistando la Campania, ma perde la Liguria e quasi il 20 per cento dei consensi rispetto alle europee. In particolare pesa la sconfitta dura delle due candidate renziane Paita in Liguria e Moretti in Veneto.
"Il risultato del voto è molto positivo, andiamo avanti dunque con ancora maggiore determinazione nel processo del rinnovamento del partito e di cambiamento del paese" ha detto il presidente del consiglio Renzi. "Oggi sono cinque le regioni guidate dal Pd e dal centrosinistra. Si è passati in un anno dal 6 a 6 ad un sonoro 10 a 2 sul centrodestra".
Lega esulta A festeggiare il risultato delle regionali sono soprattutto il Movimento Cinque Stelle, secondo partito al 18,4 per cento e la Lega di Salvini - al 12,5 per cento - che cresce non solo in Veneto ma anche nelle regioni del centro: in Toscana il suo candidato Borghi è secondo, in Umbria conquista il 15%. Quarto partito Forza Italia al 10,7, Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale invece al 4,2%. Il M5S esce quindi rafforzato dalle urne, ma il sogno di diventare primo partito in tre regioni - Liguria, Campania e Puglia - come era emerso dalle proiezioni sfuma con i risultati finali (i pentastellati dietro al Pd in Liguria e Puglia e al terzo posto in Campania dietro anche a Forza Italia).
Mentre il premier Matteo Renzi è volato a sorpresa in Afghanistan, è toccato ai vicesegretari e al presidente Pd commentare il risultato elettorale. Commenti, quelli affidati ad Orfini, Serracchiani e Guerini, che sono di tono sostanzialmente positivo: in Liguria la sconfitta è 'colpa' della sinistra estrema che ha fatto vincere il candidato del centrodestra, mentre, da quando Renzi è premier, dal 6 a 6 nelle regioni si è passati al 10 a 2 di oggi, hanno spiegato in una conferenza stampa al Nazareno.
È un Matteo Salvini trionfante quello che ringrazia i suoi elettori e si compiace dei brillanti risultati ottenuti dalla Lega in queste elezioni regionali e lancia la sfida al premier: "Pronto a confronto tv, magari su Rainews24" e poi aggiunge che "Queste consultazioni locali hanno un valore nazionale. Il centrodestra si può ricostruire ma con Alfano e con chi sta con Renzi non è possibile alcuna alleanza". Affermazioni che provocano la risposta secca di Gaetano Quagliariello, coordinatore di Ncd: "Ap al 4%, Salvini non sa contare".
No ad alleanze con la sinistra" Grillo ringrazia gli elettori e ribadisce: "No ad alleanze con la sinistra, gli inciuci non ci appartengono". Poi attacca: "Renzi ha dimezzato i voti delle europee. Non si gestisce un Paese con le menzogne e con l'arroganza". La replica del Pd è immediata: "Il movimento 5 stelle festeggia ma il loro risultato è zero, non governeranno in nessuna regione", afferma Matteo Orfini cel corso della Conferenza stampa al Nazareno.
Col voto di oggi la Liguria diventa "finalmente una regione normale con un'alternanza di governo". Lo ha detto Giovanni Toti, il nuovo presidente eletto con il centrodestra, aggiungendo che la Regione ha dimostrato che "gli elettori sanno scegliere". Secondo Toti la Liguria ha dato prova di essere un "laboratorio nazionale" che dimostra che il Pd " non è imbattibile" è che "l'onda renziana è durata solo un anno". "Avremo una maggioranza da soli. I gufi che dicevano che avremmo creato un patto del Nazareno in salsa al pesto sono smentiti" ha aggiunto