La Giunta aggiunge un nuovo tassello alla riforma dell’Amministrazione regionale. Con la graduazione delle posizioni dirigenziali, entro pochi mesi cambieranno i criteri e i parametri di valutazione dei dirigenti di servizio del sistema Regione, con la sola e temporanea eccezione del Centro regionale di programmazione. Per i direttori generali, invece, entro il 2015 sarà predisposta una specifica delibera. Le performance dei direttori di servizio saranno valutate dai direttori generali, i quali a loro volta saranno valutati da una Commissione di esperti esterni all’Amministrazione.
“La recente riorganizzazione delle Direzioni generali – spiega l’assessore del Personale, Gianmario Demuro, che ha presentato in Giunta la delibera approvata questa mattina – aveva necessità dell’urgente approvazione dei nuovi criteri per la graduazione delle posizioni dirigenziali, prima dell’avvio della procedura per le manifestazioni d’interesse che sfocerà con l’attribuzione dei nuovi incarichi. Il provvedimento riguarda anche Agenzie, Enti e Unità di progetto, secondo quanto stabilito dalla legge regionale n. 24/2014 sulla riorganizzazione della Regione”.
L’assessore Demuro sottolinea il grande lavoro svolto dall’Amministrazione regionale negli ultimi sei mesi per approfondire adeguatamente la materia ed elaborare le tecniche di valutazione. “Un lungo percorso che è sfociato in un seminario che si è svolto lo scorso mese nella struttura dell’ex Cisapi: in quell’occasione abbiamo coinvolto tutti i dirigenti regionali e ascoltato le esperienze maturate in altre regioni italiane, prima tra tutte la Puglia. Questo studio approfondito ci ha permesso di individuare tutti gli elementi che occorrono per la graduazione di ogni singolo servizio della nostra Amministrazione, sulla base delle oggettive specificità e complessità, ma anche per una corretta valutazione del personale. Ritengo che sia una risposta seria e concreta alle aspettative emerse in Consiglio regionale nel corso della discussione e approvazione della legge 24 del 2014. Per la prima volta abbiamo impiegato in maniera sistematica il Comitato di coordinamento dei direttori generali, confrontandoci a più riprese con le organizzazioni sindacali”.
“È una base di partenza – si affretta a precisare l’assessore Demuro – non a caso la Giunta si riserva la facoltà di apportare modifiche e integrazioni, qualora sia necessario migliorare il sistema di valutazione delle performance. Soprattutto nella fase di avvio sarà indispensabile stabilire le responsabilità effettivamente attribuite a ciascun dirigente e al Servizio di riferimento”.
La valutazione della prestazione organizzativa della dirigenza, per il 2015, terrà conto del carattere innovativo e sperimentale della metodologia. “Ci siamo ispirati ai migliori e più collaudati sistemi applicati nella pubblica amministrazione in Italia, ma l’OIV (l’Organismo indipendente di valutazione) avrà il compito di monitorare il sistema e proporre alla Giunta regionale eventuali correttivi. Il trattamento retributivo di ciascun dirigente, fatto salvo lo stipendio base, prevede una premialità legata agli obiettivi raggiunti: una quota fissa che è la più bassa in Italia, e una quota variabile che prevede tre fasce di rendimento (100%, 90% e 80% del tetto massimo del premio) sulla base dei risultati conseguiti dal dirigente. Una volta superata la fase sperimentale riservata ai dirigenti di servizio, i nuovi parametri saranno estesi a tutto il personale del sistema Regione.