Meno file nei pronto soccorso e interventi in ambulanza e in ospedale garantiti da professionisti specializzati nella medicina dell'emergenza-urgenza. Anche questo è il futuro della sanità in Sardegna. Un obiettivo ambizioso, ma a portata di mano, sul quale la Regione sta lavorando dall'insediamento della Giunta Pigliaru.
Il tema è stato discusso e approfondito a Nuoro, nella sede dell’Ailun, su iniziativa dell’assessorato della Sanità in collaborazione con la stessa Ailun e Simannu, il Centro di simulazione medica di Nuoro. Oltre agli assessori Luigi Arru e Virginia Mura, titolare del Lavoro, erano presenti il presidente del Consiglio Regionale, Gianfranco Ganau, i direttori generali dei due assessorati, i commissari e i direttori sanitari delle Aziende, i rappresentanti delle due Università isolane, i vertici dell’Ordine dei Medici, i Presidenti dei Collegi Provinciali Ipasvi, i componenti del Comitato Sanitario Emergenza-Urgenza. I principali attori del sistema dell’emergenza-urgenza regionale hanno avuto un’opportunità unica di confronto con tre autorevoli medici statunitensi esperti del settore provenienti dalla prestigiosa Harvard Medical School di Boston: Kevin Ban, Jonathan Edlow e Matt Babineau.
Il rinnovamento della sanità in Sardegna passa anche attraverso il nuovo modello di gestione del settore dell’emergenza-urgenza. È uno degli obiettivi strategici della Regione che punta a modificare, con l’aiuto dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, e nel più breve tempo possibile, l’assetto della medicina d’urgenza. “La nascita dell’Ares, l’Azienda regionale per l’emergenza-urgenza in Sardegna – ha detto l’assessore Arru – è solo il primo passo verso una gestione più omogenea e qualificata di tutti i soggetti interessati, dal sistema territoriale di soccorso al sistema ospedaliero. Tre sono i pilastri della nostra azione di cambiamento: cure territoriali, rete ospedaliera, emergenza-urgenza. Non c’è tempo da perdere – ha aggiunto – entro pochi mesi dovremo decidere quale percorso intraprendere. Siamo ancora nella fase dell'ascolto, stiamo raccogliendo i suggerimenti e le richieste. Vogliamo analizzare le criticità per capire come intervenire sull’alta formazione dei medici e degli infermieri. Dobbiamo diffondere standard comuni per tutta la Sardegna, qualificare e riqualificare il personale in servizio presso il sistema di emergenza.
ogliamo restituire al Servizio Sanitario Regionale professionisti altamente specializzati con competenze omogenee nel rispetto dei più avanzati standard internazionali”. La Regione guarda con attenzione allo schema applicato dal 2003 in Toscana dove, grazie alla partnership innovativa con i centri specializzati di Boston, è stato “importato” un modello che sta dando ottimi risultati.
Il progetto formativo di riqualificazione e certificazione delle competenze, attraverso la “formazione dei formatori”, è un esempio unico in Italia. “È replicabile anche in Sardegna – ha sottolineato l’assessore Arru – purché si tenga conto delle peculiarità del nostro territorio e si valorizzi quanto di buono già è stato fatto in questi ultimi anni”. L’intervento finanziario è assicurato dalle risorse a valere sul Fondo Sociale Europeo 2014-2020.
“I fondi ci sono – ha detto l’assessore del Lavoro, Virginia Mura – adesso occorre programmare in tempi rapidi. Questo incontro conferma che la collaborazione tra assessorati può e deve dare risultati importanti. Nello specifico, i percorsi formativi di eccellenza e l’alta qualificazione dei dipendenti della sanità pubblica rientrano negli obiettivi del Programma FSE”. L’assessore Mura ha quindi sottolineato che “aver organizzato a Nuoro questa prima serie di incontri è l’ennesimo segnale di attenzione che la Giunta rivolge nei confronti del territorio nuorese e della sua popolazione”.
Al termine della tavola rotonda, infine, i partecipanti hanno visitato il Simannu, Centro di simulazione medica che opera nel campo dell’alta formazione e dispone di attrezzature all’avanguardia per ogni tipo di esercitazione medica, dalle emergenze di primo soccorso agli interventi in sala operatoria.