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Tende gli aiuti per i disabili gravi, 4,6 milioni per 300 assistiti. Arru: vogliamo umanizzare le cure

La Regione estende gli aiuti previsti per le gravi disabilità, dalla Sla all'Alzheimer passando per tutte le altre patologie che comprendono difficoltà di movimento, alimentazione, respirazione e coscienza (ovvero i quattro parametri vitali) anche ai malati non gravissimi, che riceveranno 12mila euro all'anno.

L'ha deciso ieri la Giunta regionale su proposta dell'assessore della Sanità Luigi Arru. Si allarga dunque il bacino dei destinatari dei fondi attualmente circoscritto al progetto "Ritornare a casa": da 171 persone si passerà a circa 300, utilizzando parte dei fondi statali (4,6 milioni su un totale di 9 milioni e 200mila euro) previsti per la non autosufficienza.

vranno diritto a ricevere i fondi per l'assistenza i pazienti che, valutati dalla Commissione "Ritornare a casa", riportano almeno due dei parametri previsti per i gravissimi, ai quali sono invece destinati 15mila euro all'anno. "Il nostro obiettivo è prima di tutto quello di umanizzare le cure, consentendo al paziente di rimanere in un ambiente familiare e sottraendolo al ricovero nelle Rianimazioni - spiega l'assessore Arru -. Di sicuro ci sarà anche un risparmio per le casse regionali: il ricovero di un paziente gravissimo in terapia intensiva costa infatti dai 1.300 ai 1.400 euro al giorno".

Le risorse saranno erogate direttamente dai Comuni dopo la valutazione dei casi da parte della Commissione: potranno essere destinate al pagamento dei cosiddetti "caregivers" (cioè coloro che si prendono cura del disabile, un familiare o anche un assistente esterno), o a finanziare l'incremento delle ore di assistenza domiciliare. "La Sardegna è la regione italiana che garantisce la maggiore assistenza ai disabili -  conclude l'assessore Arru -. Il nostro è un impegno quotidiano per riuscire a soddisfare tutte le richieste e garantire il diritto alle cure per tutti coloro che ne hanno diritto".