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Tocco (FI) sui campi di monte Claro: “la contesa giudiziaria non danneggi i bambini. Si riaprano gli impianti”

Cancelli sbarrati nei campi di calcio incastonati all'interno del parco di Monte Claro, con un esercito di oltre cinquecento giovanissimi che da lunedì scorso non può svolgere le attività sportive. L'ultima beffa per la società RVF San Paolo è arrivata lunedì scorso con un cartello agganciato all'ingresso della struttura: "Gli impianti saranno chiusi dalle 23.30 del 2 marzo e sino al termine dei lavori di manutenzione straordinaria". Una brutta notizia per gli atleti che da anni svolgono gli allenamenti all'interno dell'oasi verde cagliaritana che comprende campi per il calcio a undici, a sette e a cinque. Non solo. All'interno del complesso ci sono anche una pista di pattinaggio, locali con gli spogliatoi, docce, ripostigli ed un chiosco. Vietato accedere, dunque. Il commissario straordinario della Provincia ha comunicato che dovranno essere messi in sicurezza gli impianti sportivi con l'area che circonda i campetti. Le famiglie dei ragazzi ieri sera hanno inscenato una manifestazione di protesta all'ingresso dei campi. Da tempo sull'utilizzo dell'area va avanti una controversia giudiziaria.

Nella struttura svolgono le attività la San Paolo, la compagine della Delfino femminile, i Crusaders di Football Americano ed alcune federazioni che organizzano i tornei amatoriali. Il consigliere regionale e comunale Edoardo Tocco (FI), sempre vicino all'universo sportivo, non transige. "È una situazione inconcepibile soprattutto per i tanti giovani, bambini e ragazzi, che quotidianamente utilizzano gli spazi sportivi – sottolinea l'esponente degli azzurri che sull'argomento presenterà un'interrogazione urgente - La decisione di chiudere gli impianti danneggia soprattutto gli atleti. Senza contare che le società saranno costrette a sospendere le attività e trovare nuovi spazi, con la stagione in corso che è in pieno svolgimento". Il dubbio è che ci siano troppe questioni legate alla causa giudiziaria: "Questo però non deve pregiudicare il tessuto sociale cagliaritano, con centinaia di ragazzi sino all'età dell'adolescenza ed altri giovani che utilizzano gli impianti con le loro squadre di calcio e non solo – prosegue Tocco - La città ha necessità di questi spazi. Il rischio è che ora tantissimi ragazzi rimangano per la strada, con il pericolo di devianze, visto che le società non sanno dove svolgere gli allenamenti". L'appello di Tocco è chiaro. "L'auspicio è che prevalga la logica del buonsenso, con un dialogo tra le società (che pagano regolarmente gli affitti) e la Provincia per la ripresa immediata delle attività". Com