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Quirinale, Napolitano si dimette: inizia la supplenza Grasso.

Dopo quasi nove anni, Giorgio Napolitano lascia il Colle, firmando poco dopo le 10.30, la lettera di dimissioni, in tre copie. Una copia viene subito recapitata - dal segretario generale del Quirinale Donato Marra - al presidente del Senato Pietro Grasso. Grasso lascia così lo scranno più alto di Palazzo Madama, fino all'elezione del successore di Napolitano - il voto dovrebbe cominciare il 28 gennaio - per assumere la carica di Presidente supplente della Repubblica Italiana. Grasso assolverà la sua funzione a Palazzo Giustiniani con pienezza di poteri, mentre il Senato sarà guidato dalla vice presidente vicaria Valeria Fedeli. Un'altra copia, viene consegnata al presidente della Camera Laura Boldrini, che dovrà convocare le Camere e i grandi elettori entro 15 giorni per eleggere il successore. La terza copia viene recapitata a Palazzo Chigi, dove un Consiglio dei ministri straordinario ratificherà in mattinata le dimissioni.

Palazzo Giustiniani ospiterà anche Giorgio Napolitano, che, in qualità di senatore a vita, dovrebbe iscriversi al gruppo misto. Ieri, parlando con dei bambini, aveva detto del Colle: "Qui si sta bene, è tutto molto bello, ma è un pò una prigione. A casa starò bene e passeggerò". Già da oggi tornerà nella sua residenza privata a Rione Monti, dove i residenti stanno preparando una "festa di benvenuto" in piazza, per sabato prossimo.

Nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza dei due terzi dell'Assemblea (pari a 672 voti) mentre dal quarto si scende a 505, ovvero la maggioranza assoluta. La vice segretaria del Pd Debora Serracchiani - dopo la segreteria del partito, riunita alla presenza del premier Matteo Renzi - dichiara: "Eleggeremo il prossimo presidente della Repubblica in tempi ragionevoli, alla quarta o alla quinta votazione".

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano rivendica il ruolo di Ncd: "Rispetto i grandi elettori del Pd, ma la scelta del nuovo presidente della Repubblica non può coincidere con le primarie del Pd". E aggiunge: "Il nuovo presidente deve rappresentare tutti gli italiani ed è preferibile che abbia una sensibilità cattolica: in questo momento storico è giusto riproporre un cattolico".

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