Cagliari, 15 settembre 2015 - La tradizione equestre ma anche il patrimonio forestale di Burgos, il comparto zootecnico, l'agricoltura e le produzioni artigianali, il tutto canalizzato e valorizzato attraverso una adeguata politica per il turismo che punta molto su quello termale. Sono i punti di forza emersi dal confronto con la Comunità montana del Goceano, da dove sono ripartiti gli incontri del vicepresidente Raffaele Paci per la programmazione territoriale in tutta la Sardegna attraverso la quale sono le stesse comunità locali a segnalare alla Giunta gli elementi su cui puntare per valorizzare l'economia locale. Con una particolare attenzione alle infrastrutture: con la programmazione territoriale verranno finanziate quelle strettamente funzionali al progetto di sviluppo. "Nessuno meglio degli amministratori locali conosce la realtà in cui vive ed è in grado di individuarne i bisogni, le potenzialità e le strategie per la crescita, attraverso progetti sostenibili che mettano al centro le imprese", ha detto l'assessore della Programmazione e del Bilancio spiegando la nuova filosofia utilizzata dalla Giunta rispetto ai territori, protagonisti assoluti e non destinatari passivi di decisioni prese dall'alto.
L'incontro è stato convocato su iniziativa della Comunità Montana del Goceano, rappresentata dal presidente e sindaco di Bono Michela Sau. Con lei, oltre agli amministratori dei Comuni appartenenti alla Comunità montana (Anela, Benetutti, Bottidda, Bultei, Burgos, Esporlatu, Illorai, Nule), anche i consiglieri regionali Daniele Cocco e Gaetano Ledda. L'assessore Paci è stato accompagnato in visita alla Scuola per i servizi di Polizia a cavallo di Burgos, struttura a suo tempo finanziata con il programma nazionale "Sicurezza e Legalità" nell'ambito della programmazione 2000-2006 e costituisce un polo di eccellenza, finanziato dallo Stato, per l'addestramento dei corpi di polizia a cavallo. Gli amministratori locali hanno espresso la forte preoccupazione per il ventilato disimpegno dello stato e hanno auspicato un intervento dell'amministrazione regionale. L'assessore Paci ha ribadito il forte interesse della Giunta regionale per la piena valorizzazione di questa struttura (costata svariati milioni di fondi pubblici) ma ricordando al tempo stesso che è anche necessario il coinvolgimento dei privati per garantire una gestione efficiente che non provochi un ulteriore aggravio alle finanze regionali.
Durante gli incontri istituzionali, l'esponente dell'esecutivo ha dunque illustrato le linee direttrici della programmazione territoriale, un processo che vede protagonisti i territori, con le proprie idee di sviluppo: "Ciascun territorio deve individuare quello che è l'ambito ottimale di intervento, partendo dalla dimensione minima rappresentata dall'Unione di Comuni o Comunità montane e scegliere su cosa puntare per il proprio sviluppo". I progetti elaborati devono essere coerenti con il Piano di Sviluppo Regionale: una volta presentata la manifestazione di interesse da parte della comunità interessata e dopo che gli uffici regionali ne valutano la coerenza, inizia la fase negoziale che attraverso i tavoli tematici porta alla definizione del progetto di sviluppo e alla sottoscrizione di un Accordo di programma tra Regione e territorio. "Non si tratta di semplici intese programmatiche, ma di impegni certi da parte della Regione, con un'indicazione specifica della fonte finanziaria, prima di tutto di risorse comunitarie, e della relativa copertura in Bilancio. Mai da noi sarà ammesso un progetto senza avere la certezza di poterlo finanziare: basta con le promesse irrealizzabili, con le strutture economicamente insostenibili che oggi pesano sulle tasche dei cittadini perché è difficile e spesso impossibile trovare forme di gestione adeguate. In Sardegna ce ne sono già tante purtroppo e non possiamo assolutamente permettercene altre. Serve una svolta: gli amministratori locali, insieme all'associazionismo sindacale e datoriale, devono sostenere le imprese e aiutarle a crescere, valorizzando le competenze presenti nel territorio, spesso abbandonate per rincorrere miti effimeri di industrializzazione. Riprendiamo a investire sulle competenze dei territori - ha concluso l'assessore Paci - Questo è creare sviluppo".