Cagliari, 22 Set 2015 – “La giunta Pigliaru si è sempre caratterizzata per la grande attenzione ai temi della scuola. Dal primo momento abbiamo operato per un’analisi della situazione esistente e lavorato per porre rimedio alle criticità, e soprattutto per dare concretezza alla nostra idea di scuola sarda”. A dirlo, questo pomeriggio, nell’aula del Consiglio regionale, l’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino. “L’Esecutivo è intervenuto anche per ciò che concerne la situazione dei docenti nella procedura della legge 107/2015. La situazione è stata seguita con grande attenzione sin dal principio, con un confronto costante con il ministro Giannini”. L’assessore Firino ha ricordato che nelle interlocuzioni con il Governo nazionale, è stato fatto presente il problema dell’insularità, da tenere in considerazione nei criteri adottati per le assunzioni. “I nostri docenti – ha detto – hanno una situazione più complessa rispetto ai colleghi delle regioni della Penisola e per questo devono essere oggetto di maggiore considerazione”.
L’organico. Il confronto con il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini con l’Esecutivo riguarda in questa fase contingente l’organico. “Il passaggio dalla fase B alla fase C – ha proseguito Firino – è determinante e serve comprendere quale sia la prospettiva soprattutto per il prossimo anno scolastico 2016/2017. Miriamo a una diversa organizzazione dell’organico, personale docente e non solo”.
I numeri. La titolare della Pubblica Istruzione ha ricordato in Aula che avrebbero potuto presentarsi per la fase nazionale circa 3.500, docenti iscritti alle graduatorie regionali della Sardegna. Di questi hanno inoltrato domanda solo 1.741. Dei 1.741 professori, 285 hanno ricevuto una proposta di nomina. Tra i 285, 72 appartengono al concorso del 2012. I 72 docenti hanno avuto tutti una chiamata fuori regione, ma 15 rimangono in Sardegna per il 2015 con supplenza annuale. I restanti 213 precari "storici" sono invece così ripartiti: circa 89 hanno avuto un posto fuori provincia ma non fuori regione, 10 prendono servizio nella Penisola, mentre gli altri resteranno per l’anno 2015/2016 in Sardegna con supplenza annuale. I 1.456 che hanno presentato domanda di partecipazione al piano straordinario di assunzioni e non hanno avuto una proposta di nomina in fase B, accederanno alla fase C. Sono arrivati in Sardegna per coprire posti che non è stato possibile garantire con le graduatorie sarde per carenza di competenze specifiche in determinate classi di concorso, 153 iscritti in altre graduatorie regionali. “Anche di questi, pochissimi hanno realmente occupato i posti quest’anno - ha concluso l’assessore - poiché quasi tutti hanno avuto la supplenza annuale nelle regioni di provenienza. La conseguenza è che solo 10 docenti lavoreranno l'anno prossimo fuori dall'isola”.
Lo scenario e il lavoro della Giunta. "La mobilità straordinaria prevista dal Governo potrebbe avere ripercussioni maggiori con l’avvio dei prossimi anni scolastici. Ma bisogna sottolineare - ha ribadito la titolare della Pubblica Istruzione - che la definizione del numero di docenti e del personale Ata, che si fonda sul calcolo del numero degli studenti, non risponde alle esigenze della Sardegna, considerate le sue peculiarità. Proprio su questo stiamo puntando fortemente. Oltre all’insularità, la dispersione scolastica dal 2008 a oggi è aumentata dal 23% al 28% del 2015, mentre i dati sulle difficoltà di apprendimento nello stesso periodo fanno registrare un aumento dal 24 al 27% per l'italiano e dal 32 al 33% per la matematica, secondo dati Ocse Pisa”.
L’assessore Firino ha concluso ricordando i progetti messi in campo dalla Giunta regionale: “Con il progetto Iscol@ lavoriamo su tre linee di intervento: la prima relativa a un aumento dei fondi in ambiti fondamentali come il diritto allo studio, i contributi per i libri, il trasporto e l'assistenza per gli studenti disabili; la seconda sulla messa in sicurezza e l'ammodernamento delle infrastrutture, la terza per il miglioramento della didattica”.