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Cagliari, dagli arresti domiciliari al carcere, nuovi guai per Antonio Pedditzi arrestato con un complice alcuni giorni fa per usura

Cagliari, 23 Set 2015 - La mattina del 17 settembre, in esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari, Antonio Pedditzi, parrucchiere di 47 anni di Quartu S.E, era stato accompagnato a casa dagli agenti della Quarta Sezione della Squadra Mobile. E come imposto dalle 15 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, avrebbe dovuto scrupolosamente osservare le prescrizioni impostegli dal Gip. Ma questi, dopo solo poche ore dell’inizio della misura, al contrario si è reso responsabile della prima violazione, utilizzando il social network Facebook per pubblicare alcuni contenuti minacciosi nei confronti della parte lesa del procedimento penale.

L’arrestato, non contento, il giorno successivo, ha rilasciato un’intervista pubblica, contravvenendo al divieto di comunicare con persone estranee ai familiari conviventi.

Tali inosservanze, ovviamente non sono sfuggite agli investigatori i quali, con un supplemento di indagine, hanno consentito al Pubblico Ministero titolare di richiedere al Giudice per Indagini Preliminari l’aggravamento della misura cautelare.

Infatti, ieri pomeriggio, accogliendo la richiesta del magistrato, si sono aperte per il Pedditzi le porte del carcere di Uta.

L’aggravante che ha fatto aprire le porte del carcere è questa: "Sarai il mio primo pensiero ogni mattina". Infatti con questa la frase inquietante apparsa sul profilo Facebook dell’arrestato uno dei due presunti ‘strozzini’ finiti agli arresti domiciliari.

Un post inquietante - con pesantissimi insulti rivolti alla presunta vittima che lo ha denunciato, una barista cagliaritana - cancellato dopo un'ora ma che è stato notato dalla Polizia, che adesso ha fatto quindi scattare la nuova denuncia nei confronti dell'uomo.

La vicenda che ha portato all'arresto di Pedditzi ruota attorno a un prestito da duemila euro concesso a una barista cagliaritana che dopo più di un anno ha denunciato i suoi presunti strozzini facendo scattare le indagini della Squadra Mobile di Cagliari. Oltre a Pedditzi, accusato di usura ed estorsione, è finito ai domiciliari anche Francesco Marcia (30 anni, macellaio e sempre di Quartu), indagato per estorsione.