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Il Papa ai vescovi usa: “basta crimini pedofilia, mai più”

Washington, 24 Set 2015 - La Chiesa negli Usa deve sempre operare perché i "crimini" della pedofilia non si ripetano "mai più". A incoraggiare i vescovi statunitensi a proseguire della loro opera di contrasto ad ogni possibile violenza, è stato Papa Francesco che ha incontrato i presuli statunitensi nella Cattedrale di San Matteo Apostolo a Washington, cogliendo l'occasione per proclamare santo lo spagnolo padre Junipero Serra, missionario francescano, evangelizzatore della California nel 18/mo secolo.

L`incontro di ieri, che si è svolto sotto forma di Preghiera dell`Ora Media, si è aperto con gli indirizzi di saluto dell`Arcivescovo di Washington, cardinal Donald W. Wuerl, e del Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) monsignor Joseph Edward Kurtz, Arcivescovo di Louisville.

Nel suo discorso, Francesco ha fatto cenno al dramma dell'abuso sessuale sui minori che ha fortemente provato la Chiesa cattolica statunitense. "Sono consapevole - ha detto - del coraggio con cui avete affrontato momenti oscuri del vostro percorso ecclesiale senza temere autocritiche né risparmiare umiliazioni e sacrifici, senza cedere alla paura di spogliarsi di quanto è secondario pur di riacquistare l`autorevolezza e la fiducia richiesta ai Ministri di Cristo, come desidera l`anima del vostro popolo

Il Papa ha, quindi, aggiunto: "So quanto ha pesato in voi la ferita degli ultimi anni, e ho accompagnato il vostro generoso impegno per guarire le vittime, consapevole che nel guarire siamo pur sempre guariti, e per continuare a operare affinché tali crimini non si ripetano mai più".

"Vi parlo - ha poi concluso papa Bergoglio - come Vescovo di Roma, già nella vecchiaia chiamato da Dio da una terra anch`essa americana, per custodire l`unità della Chiesa Universale e per incoraggiare nella carità il percorso di tutte le Chiese particolari, perché progrediscano nella conoscenza, nella fede e nell`amore di Cristo".

E proprio su questo tema, Francesco rivolge ai prelati una esortazione: "E' già tanto dilaniato e diviso il mondo! La frammentazione è ormai di casa ovunque. Perciò, la Chiesa, 'tunica inconsutile (formata da un solo pezzo) del Signore' non può lasciarsi dividere, frazionare o contendere".

Non ama la dizione "valori non negoziabili" ma anche per Papa Francesco ci sono "aspetti irrinunciabili", come lo è la difesa della famiglia, e "questioni che non è lecito evadere o mettere a tacere".

E oggi ha voluto elencarle ai 400 vescovi degli Stati Uniti: "le vittime innocenti dell'aborto, i bambini che muoiono di fame o sotto le bombe, gli immigrati che annegano alla ricerca di un domani, gli anziani o i malati dei quali si vorrebbe far a meno, le vittime del terrorismo, delle guerre, della violenza e del narcotraffico, l'ambiente devastato da una predatoria relazione dell'uomo con la natura". "In tutto ciò - ha detto - è sempre in gioco il dono di Dio, del quale siamo amministratori nobili, ma non padroni".

Poche parole, ma significative che una bimba di 5 anni ha voluto far arrivare a papa Francesco. Sophie Cruz, di Los Angeles, si trovava dietro la barriera al passaggio della papamobile al National Mall di Washington. Quando ha visto la Sicurezza avanzare si è tirata indietro, ma poi si è lasciata prendere tra le braccia per essere scortata da papa Francesco che l'aveva notata. Tra le mani aveva la lettera con il suo nome e il suo indirizzo e uno degli uomini della Sicurezza l'ha consegnata al papa. Nella lettera, Sophie scrive: "Io e i miei amici ci vogliamo bene, senza porre importanza al colore della nostra pelle. Firmato Sophie Cruz". Il messaggio contiene un disegno della piccola raffigurante il papa che tiene la mano a bambini di razze diverse.