Tripoli, 27 Set 2015 - Il presunto capo degli scafisti uccisi ieri in Libia, pare da un commando di militari stranieri con altri otto uomini, si è fatto ‘vivo’ precisando che con una sua dichiarazione: “Sono vivo e scioccato da quello che è girato sul mio conto”. È quanto ha detto al sito Migrant Report Salah Maskhout, indicato come il 'boss' degli scafisti di Zuwara ucciso a Tripoli. Lo stesso sito cita fonti di Tripoli che “hanno confermato che un boss del traffico di esseri umani è stato ucciso”. “È uno scambio di identità”, si precisa all'Ansa.
“Posso assicurarvi che sono vivo”, ha detto al telefono a Migrant Report, raccontando di aver ricevuto decine di chiamate dai parenti allarmati. “Sono sempre rimasto a Zuwara”, ha precisato, spiegando di aver lasciato la divisa dell'esercito libico nel lontano 1991 - non come il 'boss' ucciso, che sarebbe stato un ufficiale fino almeno al 2009.
Dopo aver telefonato a Mskhout, Migrant Report riferisce di aver contattato una “fonte qualificata della sicurezza” a Tripoli che ha insistito: «L'attacco si è verificato», ha confermato la fonte, “sorvolando su chi siano gli autori”. L'uomo ucciso «era comunque coinvolto nel traffico di esseri umani, ed è per questo che è stato eliminato”.
“È uno scambio di identità», ha sottolineato all'Ansa uno dei responsabili di Migrant Report, «ma questo non vuol dire che l'attacco non ci sia stato”.