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In Siria la propaganda russa afferma di aver colpito 50 infrastrutture Isis.

Damasco (Siria), 3 Ott 2015 - L'aviazione militare russa ha condotto finora in Siria oltre 60 raid colpendo più di 50 infrastrutture dell'Isis e riducendo significativamente il potenziale di combattimento: lo ha reso noto Andrei Kartapolov, vice capo dello stato maggiore russo.

Il ministero della Difesa di Mosca, aveva fatto sapere in precedenza che nelle ultime 24 ore l'aviazione militare russa ha effettuato oltre 20 raid in Siria, colpendo 9 obiettivi dell'Isis, tra cui un posto di comando e un bunker vicino a Raqqa, la roccaforte del Califfato.

Oltre 600 militanti dell'Isis hanno abbandonato le loro posizioni in seguito ai raid aerei russi in Siria: lo ha reso noto Andrei Kartapolov, vice capo dello stato maggiore russo. "Nelle loro file è cominciato il panico", ha aggiunto, precisando che a disertare sono "mercenari" che ora tentano di dirigersi verso l'Europa.

L'aviazione militare russa intensificherà i raid contro i terroristi in Siria: lo ha annunciato lo stato maggiore russo, dicendosi pronto a cooperare con tutti i Paesi interessati.

I nuovi raid aerei di Mosca sono stati compiuti anche su obiettivi non dell'Isis, avevano invece riferito l'agenzia siriana Sana e l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Una fonte militare di Damasco citata dall'agenzia Sana parla di attacchi effettuati dai jet russi contro un centro di comando fortificato ad Al Latamneh, nella provincia centrale di Hama, dove sono presenti ribelli non jihadisti.

In altri raid, aggiunge la stessa fonte, sono stati distrutti depositi di armi e munizioni nella città di Jisr al Shughur, nella provincia nord-occidentale di Idlib, controllata da una coalizione di gruppi armati islamisti tra i quali il Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. Infine, un campo di addestramento e un deposito di armi e munizioni sono stati attaccati a Maaret al Numan, anch'essa località nella provincia di Idlib.

Almeno 39 civili sono stati uccisi nei raid negli ultimi quattro giorni, insieme a 14 jihadisti. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) citato dalla televisione panaraba Al Jazira. Dei miliziani uccisi, 12 appartenevano all'Isis e 2 al Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida.

L'Ondus riferisce di incursioni di jet russi la notte scorsa su posizioni dei ribelli a Jabal al Turkman, nel nord della provincia di Latakia, il cui omonimo capoluogo è una delle roccaforti della famiglia del presidente Bashar al Assad. In questo bombardamento, secondo l'Ondus, sarebbe rimasto anche danneggiato "un ospedale affiliato a un'organizzazione medica internazionale".