Roma, 15 Ott 2015 - "Il nostro destino non è a Bruxelles, ma nelle nostre mani". Al termine della riunione del Consiglio dei ministri dedicato alla Legge di Stabilità, durata un'ora e mezza, il premier Matteo Renzi ha sottolineato che non soltanto le tasse non aumentano, ma vanno giù" e ha affermato che "l'Italia è tornata alla crescita in virtù delle riforme che ha fatto". "Ora - ha aggiunto - è il momento di consolidare queste riforme e questa ripresa".
Nel presentare il provvedimento, una manovra il cui valore è compreso fra 27 e 30 miliardi, il presidente del Consiglio ha sottolineato che "contiene molte buone notizie". "Fino a qualche anno fa - ha proseguito - il mondo tirava e l'Italia arrancava, adesso l'Italia è ripartita ma il mondo non si sente benissimo". "Si scrive Legge di Stabilità, si pronuncia legge di fiducia - ha aggiunto La ripartenza deve essere sostenuta, l'unico modo è dare degli choc fiscali. Perciò via l'Imu e le tasse sulla prima casa".
Il primo ministro ha sottolineato anche che il rapporto debito/Pil italiano è in calo per la prima volta in 9 anni e ha garantito: "C'è una parte tra di noi che ritiene che le regole europee debbano essere rispettate e una parte che vorrebbe applicarle con un pochino più di fantasia. La nostra scelta è di rispettare le regole europee avendo fatto un lavoro gigantesco per cambiarle".
Sono 25 le misure principali, le "buone notizie" come detto durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo bilancio, vanno dall'abolizione delle tasse sulla prima casa ai super ammortamenti per le aziende fino a un intervento straordinario da 170 milioni sulle case popolari, fino alle norme semplificate per il contante, le partite Iva e i lavoratori autonomi. In quest'ultimo punto rientra anche l'innalzamento delle soglie per il contante.
Il presidente del consiglio ha inoltre annunciato anche l'abbassamento del canone Rai a 100 euro nel 2016 e a 95 euro nel 2017, con il pagamento nella bolletta elettrica. Previsti anche l'assunzione di mille ricercatori, 100 milioni in più sulla cultura e il taglio dell'Ires dal 2017 al 24% (una misura da 3,3 miliardi anticipabile al prossimo anno nel caso in cui venga riconosciuta la clausola per i migranti).
Dall'anno prossimo ci saranno "ancora sgravi per chi assume", ma "meno di prima, affrettarsi prego", ha detto Renzi. Per chi assume "entro il 31 dicembre ci saranno sgravi nella loro interezza fino al 2018, per chi assume nel 2016 lo sgravio si riduce del 40%" e nel 2017 si ridurrà ancora.
Il governo ha inoltre deciso di destinare 600 milioni per la lotta alla povertà e 300 milioni per lo sblocco dei contratti pubblici. Il premier ha annunciato che per la Sanità saranno stanziati 111 miliardi nel 2016, uno in più rispetto all'anno in corso. Le partecipate saranno ridotte da 8mila a mille, mentre "ciò che è bloccato nel Patto di stabilità per i Comuni per l'ordinaria amministrazione viene sbloccato. Vale circa 670 milioni". Pensioni, niente flessibilità in uscita Per quanto riguarda la previdenza, sono quattro le misure in arrivo sul fronte pensioni: no tax area per i pensionati, opzione donna, settima salvaguardia per gli esodati e part-time per chi è vicino all'età di uscita dal lavoro.
"Sul fronte delle pensioni - ha osservato il premier - non c'è la flessibilità, vogliamo evitare interventi che alla lunga si dimostrino per alcuni aspetti complicati". La revisione della spesa varrà circa 5 miliardi di euro. "Arriva - ha affermato - in parte da tagli sui singoli ministeri, dai tagli alla Pubblica amministrazione, dalla norma sui costi standard per ridurre il costo degli acquisti, in parte da interventi su singole voci legate ad acquisti su beni informatici in parte dal mancato incremento delle spese su alcune voci".
In precedenza, il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, aveva espresso perplessità sull'abolizione della tassa sulla prima casa. A suo avviso, "non è in linea con il nostro consiglio generale di ridurre la tassazione sul lavoro portandola a consumi, proprietà, capitali, alte basi che vanno meno a detrimento della crescita, quindi dobbiamo discutere con le autorità italiane le ragioni di questo cambio di politiche fiscali". La Legge di Stabilità "abbatte le tasse sulla prima casa ma anche sulle attività delle imprese - ha replicato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan - Non c'è un'alternativa. Abbattiamo le tasse su tutto il campo".