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Migranti, due naufragi nel mediterraneo: 16 morti e 16 dispersi.

Cagliari, 17 Ott 20015 - Altre due tragedie dell’immigrazione nel Mediterraneo, questa volta fra Grecia e Turchia. In due distinti naufragi sono morte 16 persone, fra le quali almeno tre bambini. Intanto l’Ungheria ha ripristinato provvisoriamente i controlli al confine con la Croazia.

L’episodio più grave si è verificato nel cuore della notte. Un barcone di legno carico di migranti e partito dalla cittadina costiera di Ayvalik si è rovesciato al largo delle coste turche. Almeno 12 siriani che cercavano di raggiungere l’isola greca di Lesbo sono morti. La guardia costiera turca ha salvato 25 persone dopo essere stata allertata con un cellulare. Ci sarebbe anche una quindicina di dispersi.

Vicino all’isola di Kalymnos il naufragio di un’altra imbarcazione ha invece causato la morte di quattro persone, tra le quali una donna e tre bambini. Un quarto bambino risulta disperso. Undici persone sono state salvate dai soccorritori.

Migliaia di migranti intanto stanno arrivando dalla Serbia in Croazia, sperando di raggiungere l'Europa occidentale, nonostante la decisione dell'Ungheria di chiudere il suo confine con la Croazia. Poco dopo la mezzanotte la polizia ungherese ha tirato un recinto di filo spinato su un passaggio sul confine con la Croazia, dove sono passati circa 140.000 migranti da metà settembre. Le autorità croate hanno sottolineato di voler reindirizzare i migranti verso la Slovenia che, a sua volta, ha però sospeso il traffico ferroviario regolare con la Croazia in previsione del flusso. Secondo Zagabria saranno 2400 quelli trasferiti in giornata.

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania hanno invece fermato due cittadini del Gambia, Isamila Ndure e Camara Pa Landing, entrambi di 18 anni, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Sarebbero i due scafisti dell'imbarcazione salpata tre giorni fa dalla Libia con a bordo 102 migranti soccorsi dalla nave militare irlandese "Le Samuel Beckett", che li ha fatti sbarcare ieri nel capoluogo etneo. Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile della questura e del Gico della Guardia di Finanza di Catania, coadiuvati da personale della locale sezione operativa navale, i migranti, prima della partenza dalla Libia, hanno subito atti di violenza da parte degli organizzatori del viaggio.