Cagliari, 23 Ott 2015 - “L’industria creativa deve essere resa più forte e solida in Sardegna, ma deve anche allargare i propri orizzonti oltre i confini regionali e statali, prendendo consapevolezza del valore dei propri lavori e progetti. Tutto questo può essere realizzato soltanto consolidando la rete degli operatori dello spettacolo, insieme a quella degli enti locali”. Lo ha detto questa mattina l’assessore della Cultura Claudia Firino al Tavolo di lavoro del Circuito multidisciplinare della Sardegna, Cedac, rivolgendosi agli amministratori locali presenti e ai rappresentanti
del mondo dello spettacolo.
Durante la riunione alla Biblioteca regionale in viale Trieste, si è discusso della necessità di un sempre maggiore coordinamento tra politiche locali, regionali e statali e una programmazione di obiettivi e impegni concertata tra enti locali e Regione. Questo alla luce della riforma del Fus, che favorisce e riconosce priorità ai Circuiti multidisciplinari regionali dello spettacolo, alla quale il Cedac si è allineato presentando un programma integrato di prosa, danza e musica per il triennio 2015/2017.
Al Tavolo il rappresentante della Giunta ha messo in evidenza la necessità di ripensare - in questa fase di transizione dettata dalla riforma del Fondo Unico dello Spettacolo - i programmi di molti organismi e dei territori, anche a causa della crisi dei bilanci. “Si tratta di fare le stesse cose di prima con risorse minori - ha precisato l’assessore Firino - ecco perché non è più possibile pensare di operare da soli e in piccolo. E’ necessario dare vita a forme associative che siano più forti rispetto al passato. I Comuni devono unirsi e dialogare tra loro, creando sinergie e dando sempre maggiori impulsi alla co-progettazione”. Un sostegno per la realizzazione della rete dello spettacolo arriva dai fondi strutturali e dalla programmazione unitaria. “La Giunta Pigliaru - ha proseguito l’esponente dell’Esecutivo - ha approvato tre delibere di questo tipo. Con i fondi della programmazione unitaria il mondo della cultura può vincere una grande scommessa, attraverso anche i diversi bandi che saranno pubblicati: consolidare la propria rete e trasformare un momento di crisi del settore in una opportunità di crescita e di ripensamento del ruolo di ciascun operatore del settore. Ma soprattutto, puntare all’internazionalizzazione delle imprese sarde e diventare un modello per l’esterno, da guardare con attenzione”. Red