Cagliari, 26 Ott 2015 - La Regione sta dando attuazione alla delibera generale di indirizzo sulla gestione del patrimonio immobiliare regionale. In questa direzione si rafforza la collaborazione con le due Università della Sardegna nell’ottica della valorizzazione e del riuso dei beni immobiliari statali dismessi o in corso di dismissione, nel governo del territorio e nella riqualificazione del paesaggio, attraverso attività integrate di formazione e assistenza tecnica e di accompagnamento. Lo ha sottolineato questa mattina l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, nel suo intervento alla giornata di studi “Architetture storiche militari in Sardegna – Capitolo primo: la conoscenza”, organizzata dalla Facoltà di Architettura dell’ateneo cagliaritano.
L’assessore Erriu ha ricordato che, negli ultimi anni, la Regione ha acquisito circa 9.000 unità catastali di vario genere (beni militari, delle ferrovie, quelli risalenti alle vecchie bonifiche e gestiti dalle Agenzie agricole, oltre a una grande quantità di cespiti), con una distribuzione abbastanza omogenea in tutta l’isola. “Parliamo di abitazioni, terreni, magazzini, carceri, depositi, caserme, addirittura chiese: oltre alla grande quantità, in molti casi emerge una pregevole qualità architettonica. Eppure – ha sottolineato Erriu – non sono mai stati oggetto di un piano strategico di riutilizzo. Questa Giunta ha un’idea di sviluppo che coinvolge enti locali e privati, nonostante i bandi avviati di recente dalla Regione per l’alienazione di una serie di beni siano andati deserti”.
L’esponente dell’esecutivo Pigliaru ha annunciato i prossimi interventi. “Razionalizzazione dell’organizzazione e del personale dei servizi Demanio e Patrimonio; adeguamento della normativa regionale; ricognizione straordinaria del patrimonio immobiliare e implementazione di un applicativo gestionale a caratterizzazione geografica; definizione del piano di valorizzazione e governance territoriale. A tal fine, verranno messe a punto specifiche iniziative, anche di carattere progettuale e strategico per recupero, riuso e rifunzionalizzazione di una parte importante degli immobili di pregio da tempo inutilizzati”. L’iniziativa è in corso di elaborazione anche con il coinvolgimento del sistema delle autonomie locali.
A proposito della ricognizione dell’immenso patrimonio militare dismesso nell’Isola, il direttore generale degli Enti locali e Finanze, Antonella Giglio, ha ricordato il tirocinio svolto da due laureande presso il servizio Demanio e Patrimonio: le due studentesse universitarie hanno elaborato in formato digitale i contenuti dell’Accordo di programma Stato-Regione siglato nel 2008. Una mappatura che consentirà di programmare azioni integrate in luogo dei singoli interventi, slegati l’uno dall’altro. Questo tipo di censimento potrebbe essere allargato anche ad altri beni, dismessi in epoche precedenti. Red