Cagliari, 27 Ott 2015 – “Perseguire politiche di promozione ed efficienza energetica deve diventare la stella polare del processo di modernizzazione della società sarda”. Lo ha il detto il segretario regionale della CNA, Francesco Porcu, sentito questo pomeriggio dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale sul Testo Unico dell’Energia.
Porcu ha espresso apprezzamento per il provvedimento all’esame dell’organismo consiliare presieduto da Luigi Lotto: “I temi dell’energia, del risparmio e dell’efficientamento costituiscono oggi i riferimenti su cui ruotano i processi di innovazione e sviluppo – ha affermato il segretario della CNA – la competitività dei sistemi economici e produttivi si giocherà sul terreno della sostenibilità ambientale. Ciò consentirà di assicurare importanti risultati sul fronte del risparmio energetico e, contestualmente, farà da propellente alla ripresa economica e alla crescita dell’occupazione”.
L’associazione degli artigiani guarda con favore agli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato che consuma il 40% dell’energia utilizzata in Sardegna. Se si considera il solo settore pubblico, il 35% (circa 160mila edifici) è stato costruito prima del 1961: “E’ un patrimonio immobiliare vecchio e bisognoso di manutenzioni straordinarie, da anni CNA sostiene l’idea che il rilancio dell’economia dell’Isola passi anche attraverso un piano di riqualificazione ed efficientamento degli immobili pubblici”.
Porcu ha presentato i risultati di una simulazione fatta dai tecnici di CNA sulla scuola: “Oggi la bolletta energetica di 1800 edifici scolastici costa alla Regione circa 34 milioni di euro – ha detto il segretario della Confederazione degli Artigiani – se si intervenisse sul 20% di questi, si risparmierebbero circa 4 milioni di euro all’anno, con l’abbattimento complessivo dei consumi generali del 12,6%. Il costo dell’operazione sarebbe di poco superiore ai 100 milioni di euro con un importante ricaduta occupazionale: gli investimenti consentirebbero di creare circa 1500 posti di lavoro (1000 nel settore delle costruzioni e 500 nell’indotto)”.
Il rappresentante della CNA è poi entrato nel merito del provvedimento esprimendo un giudizio positivo “sulla volontà del legislatore di dotarsi di una legge che punta a individuare strumenti decisivi per governare il settore e dotare la Sardegna di una vera e organica politica energetica”. Particolare gradimento è stato manifestato per la decisione di istituire l’Agenzia regionale dell’Energia e il Catasto unico degli edifici e degli impianti termici.
L’associazione degli artigiani ha invitato la Commissione a specificare meglio nel testo le finalità assegnate all’Agenzia, affermando che deve orientare le politiche energetiche regionali verso obiettivi di efficientamento e sostenibilità, di risparmio e di diffusione delle rinnovabili.
Sugli interventi negli edifici della Pubblica Amministrazione, la Cna ha proposto di mutuare le disposizioni contenute nella Direttiva Europea 2010/31 che, dal 1 gennaio 2014, assicura annualmente la ristrutturazione del 3% della superficie coperta degli edifici di proprietà del Governo centrale. “Questa disposizione – ha suggerito Porcu – potrebbe essere prevista per le scuole sarde prevedendo di ristrutturare ogni anno il 10% degli istituti”.
La Cna ha infine auspicato una rapida approvazione del Testo in modo da consentire alla Sardegna di colmare un vuoto normativo e mettersi al passo di altre regioni che hanno già legiferato in materia. Red