Bruxelles, 28 Ott 2015 - Il 15 ottobre, giorno di consegna delle bozze di bilancio, Bruxelles ha comunicato agli Stati membri dell'Ue che "applicherà la flessibilità sul patto di stabilità" per gestire la crisi dei migranti, perché "siamo di fronte ad una situazione di eccezionalità". Jean Claude Juncker ha scelto la plenaria del Parlamento Ue per annunciarlo. Ma il presidente della Commissione Europea ha anche avvertito che la flessibilità sarà "applicata paese per paese", purché siano dimostrati "sforzi straordinari".
Juncker ha poi sottolineato che "anche tra i grandi paesi c' è chi non fa sforzi sufficienti" e ha aggiunto che la Commissione rifiuterà la flessibilità ai governi "che non riescono a dimostrare i costi enormi" sostenuti. Le parole di Juncker sembrano un'apertura alla richiesta italiana di ottenere lo 'sconto' dello 0,2% del pil (circa 3 miliardi). Per ottenere la 'flessibilità, sarà comunque necessario compiere concreti "sforzi per un obiettivo comune". E nei palazzi di Bruxelles si fa notare che ad esempio l'Italia potrebbe aprire nuovi centri di accoglienza.
In Italia, però, alcuni respingono le parole di Juncker: Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ha definito "una vergogna" la flessibilità per le spese a favore dell'emergenza rifugiati. L'eurodeputato non ha preso la parola nel dibattito in aula a Strasburgo, ma ha attaccato appena uscito dall'aula. La Lega, ha spiegato, "da anni" chiede "flessibilità per sostenere il lavoro e le pensioni e per affrontare i disastri climatici che ci sono in Italia". "Ci hanno sempre detto 'no'. E ora si inventano la flessibilità solo per mantenere le spese per gli immigrati. Quindi è un'Europa che quando si tratta di immigrazione è molto attenta e spende molto. Quando si tratta delle altre persone che vivono e pagano in Europa, invece se ne frega". Secondo Salvini questo è esempio di "mondo al contrario" e definisce Matteo Renzi "complice" del sistema.
Le parole di Salvini hanno scatenato l'immediata reazione del capogruppo socialdemocratico, Gianni Pittella: "Salvini è un anti-italiano che pur di colpire il governo Renzi è disposto a colpire e ad affondare il nostro paese".
L'Italia ha chiesto a Bruxelles anche la flessibilità per le riforme e per gli investimenti, forte del calo del debito che inizierà dal 2016 per la prima volta da nove anni. La legge di stabilità conta su una flessibilità che vale in tutto 13 miliardi: la clausola delle riforme vale più di 8 miliardi (0,5% del Pil), quella per infrastrutture e investimenti 5 miliardi (0,3%). L'Italia ha già usufruito di uno 0,4% di clausola riforme, resta quindi da vedere se le verrà concesso il restante 0,1%, da cumulare al margine sugli investimenti, per i quali la Ue si aspetta una lista dettagliata di interventi. Il giudizio della Commissione arriverà entro metà novembre, e molto dipenderà dalle previsioni economiche del 5: se confermeranno le stime di crescita italiane, Bruxelles potrebbe essere più propensa ad accettare lo stop dell'aggiustamento strutturale, e il rinvio del pareggio di bilancio.