Cagliari, 28 Ott 2015 - “La campagna denigratoria sulla carne rossa e sulle carni lavorate lanciata dall’OMS “puzza di bruciato”. E’ troppo generalizzata ed ha una eco spropositata proprio qui in Italia dove rischia di penalizzare un filiera straordinaria che non ha eguali in Europa con un gravissimo danno economico, in Sardegna in particolare, anche nell’artigianato”.
Ad affermarlo è Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, preoccupata per il falso allarme che mette a rischio un settore di nicchia che contribuisce in modo importante al patrimonio gastronomico-culturale italiano.
“In Sardegna sono oltre 100 le imprese artigiane della trasformazione e lavorazione delle carni – spiega la Folchetti – che danno lavoro a oltre 500 persone, senza contare l’indotto”. Una rete di sapere che garantisce non solo la realizzazione dei prodotti a base di carne “doc” ma anche la produzione delle 15 leccornie inserite nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Ministero per le Politiche Agricole e Alimentari, sui 782 totali in Italia - legati alla carne. Com