Cagliari, 6 Nov 2015 - Dopo Gran Bretagna, Olanda e Irlanda, anche la Russia sospende i voli per l’Egitto finché non saranno chiare le cause del disastro dell’A321 sui cieli del Sinai. La decisione è stata presa da Vladimir Putin dopo l’indicazione in tal senso del direttore dei servizi di Mosca, Alexander Bortnikov.
"Il capo dello Stato si è detto d'accordo con tale suggerimento, e ha quindi incaricato il governo federale di metterlo in pratica, così come di adottare provvedimenti che garantiscano il rimpatrio dei connazionali", ha riferito Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino.
Sempre a detta di Peskov, Putin ha inoltre impartito disposizioni affinché sia realizzato uno stretto coordinamento con le autorità egiziane al fine di salvaguardare la sicurezza dei voli. Americani e britannici ritengono che l’Airbus russo, precipitato con a bordo 224 persone, sia esploso a causa di una bomba che si trovava nella stiva del velivolo. Intanto all’aeroporto di Sharm el-Sheikh va in scena l’ennesima giornata di proteste e tensioni con migliaia i turisti stranieri bloccati a terra in attesa di tornare a casa.
L'aereo russo è esploso a causa di una bomba che si trovava nella stiva del velivolo. Questa l'ipotesi investigativa, riportata dalla Bbc online, degli inquirenti britannici che indagano sul disastro aereo nei cieli del Sinai. Prende sempre più corpo dunque l'ipotesi di una bomba sul volo della Metrojet. Le intelligence statunitense e britannica sono state le prime a parlare di una valigia-bomba. "È più probabile che sia stata una bomba piuttosto che no" la dichiarazione del premier Cameron. Una linea supportata dal presidente Obama, "Credo ci sia la possibilità di una bomba a bordo dell'aereo precipitato nel Sinai e la stiamo valutando seriamente".
Il Cremlino frena e ribadisce: "la possibilità di una bomba a bordo dell'aereo precipitato ipotizzata da Barack Obama e dalla Gran Bretagna è solo una delle supposizioni". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha aggiunto: "si sta conducendo un'inchiesta durante la quale non si esclude a priori nessuna ipotesi. Scatola nera Intanto continuano le indagini. Dall'analisi della prima scatola nera, quella che registra i parametri di volo, non emergerebbero - al momento - elementi che spieghino le cause del più grave disastro aereo della storia russa. Lo scrive il quotidiano Kommersant che cita fonti "vicine alle indagini". Stando al giornale russo, il registratore dei parametri di volo ha mostrato che nel corso del volo (durato poco più di 20 minuti) tutti i sistemi dell'Airbus funzionavano correttamente. Secondo quanto spiegato dalle fonti, si è verificato un qualche evento dopo il quale la registrazione di tutti i parametri di volo si è interrotta simultaneamente.
Migliaia intanto i turisti bloccati a Sharm. Le compagnie aree britanniche hanno cominciato a riportare in patria i turisti del Regno bloccati, i passeggeri possono portare a bordo solo il bagaglio a mano. Tutti gli altri bagagli saranno trasportati separatamente. Le autorità egiziane hanno però sospeso i piani della compagnia aerea EasyJet per riportare in patria i turisti bloccati a Sharm el-Sheik: lo ha reso noto la stessa società.