Cagliari, 9 Nov 2015 – “Ora saremo costretti a proseguire con toni più duri il confronto con Governo e Autorità per l’Energia”. L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha commentato così la decisione di Terna di riconoscere solo la Centrale Enel di Assemini tra i sette impianti di produzione di energia ritenuti essenziali per la sicurezza del sistema elettrico nazionale. “Tutte le quattro centrali termoelettriche sarde, non solo quella di Assemini, devono continuare a produrre", ha detto l’assessore Piras. "Il regime di essenzialità è fondamentale per almeno quattro motivi: garantire il mantenimento dell’attuale sistema energetico, tutelare oltre duemila posti di lavoro, difendere l’apparato produttivo regionale e consentire una transizione non traumatica tra il vecchio modello energetico e quello nuovo che stiamo costruendo nel Piano energetico regionale.
Negli ultimi anni l’assetto del sistema elettrico sardo è cambiato determinando condizioni di esercizio mutevoli e non prevedibili. Fenomeno che, data la condizione di insularità della Sardegna, ha reso il sistema energetico particolarmente vulnerabile e caratterizzato da criticità infrastrutturali nel sistema di trasmissione e distribuzione, più volte richiamate da Terna ed Enel. La stessa Terna - ha sottolineato la titolare dell'Industria - sa bene che siamo l’unica regione italiana a non avere il metano, e questa Giunta sta facendo passi importanti per la metanizzazione dell’isola. A maggior ragione, dunque, riteniamo che la Sardegna non possa accettare in questo momento la decisione annunciata da Terna. In questi mesi le interlocuzioni con il MISE e Autorità per l’Energia non sono mai venute meno – ha ribadito l’assessore Piras – ma adesso è arrivato il momento di sollevare il tenore del confronto”.