Prato (Toscana), 10 Nov 2015 - "Sono venuto come pellegrino, di passaggio, in questa città ricca di storia e di bellezza, che lungo i secoli ha meritato la definizione di 'città di Maria'". Con queste parole Papa Francesco si presenta alle oltre 30 mila persone presenti nella Piazza Duomo di Prato.
Il pontefice, dopo aver salutato in particolare i malati, gli anziani e i detenuti, dal pulpito del Duomo invita i fedeli "a non restare chiusi nell'indifferenza". "Non c'è fede senza rischio", spiega il pontefice che aggiunge: tutti si devono sentire "chiamati e pronti a lasciare qualcosa per raggiungere qualcuno". Bergoglio quindi loda i cittadini di Prato per i loro sforzi per l'inclusione. "In tempi segnati da incertezze e paure sono lodevoli le vostre iniziative a sostegno dei più deboli e delle famiglie, che vi impegnate anche ad "adottare". "Non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà. Non rassegnatevi - continua il pontefice - davanti a quelle che sembrano difficili situazioni di convivenza; siate sempre animati dal desiderio di stabilire dei veri e propri patti di prossimità".
Poi Papa Francesco affronta la questione della corruzione e dell'illegalità. Per Bergoglio, "la sacralità di ogni essere umano richiede per ognuno rispetto, accoglienza e un lavoro degno. La vita di ogni comunità esige che si combattano fino in fondo il cancro della corruzione e il veleno della illegalità: dentro di noi e insieme agli altri, non stanchiamoci mai di lottare per la verità!".
Il pontefice quindi spiega che "non si può fondare nulla di buono sulle trame della menzogna e sulla mancanza di trasparenza. Ricercare e scegliere sempre la verità - ammette Francesco - non è facile; è però una decisione vitale, che deve segnare profondamente l'esistenza di ciascuno e anche della società, perché sia più giusta e onesta".