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Parigi sotto attacco. Il procuratore: “almeno 129 vittime e 352 feriti. Sette i terroristi morti”

Parigi, 15 Nov 2015 - Continua ad aggravarsi il bilancio degli attentati che hanno sconvolto Parigi e il mondo intero: 129 le vittime e 352 feriti, di cui 99 in condizioni disperate. A confermarlo è il procuratore generale di Parigi, Francois Molins in conferenza stampa, precisando però che si tratta di un numero "provvisorio" e che "sette terroristi sono morti". Intanto Il padre e il fratello di uno dei kamikaze del teatro Bataclan - dove ieri sono state tenute in ostaggio centinaia di persone e poi ne sono state uccise 89 - sono stati fermati dalla polizia a Parigi. Lo si apprende da fonti dell'inchiesta. I due sono sotto interrogatorio.

Moulins spiega che all'origine delle barbarie ci sarebbero "tre squadre di terroristi coordinate" e all'interno del Bataclan, il locale dov'è avvenuto l'attentato con il maggior numero di vittime, c'erano tre terroristi che negli scambi con le forze dell'ordine "hanno evocato la Siria e l'Iraq". Dei tre, il primo è stato ucciso da un poliziotto nel blitz delle forze di sicurezza per liberare gli ostaggi, mentre gli altri due hanno azionato le cinture esplosive. Molins ha anche precisato che "sono state usate auto Seat nere e i terroristi avevano tutti dei gilet con esplosivo al perossido di azoto e lo stesso tipo di detonatore. Volevano fare il massimo delle vittime".

"La rivendicazione di Daesh (Il nome arabo con cui viene definito l'Isis) con un video e con un comunicato è oggetto d'indagine", aggiunge Molins, spiegando che alcuni terroristi non erano noti all'intelligence. Il passaporto siriano ritrovato accanto al corpo di uno degli attentatori nei pressi dello Stade de France a Parigi riporta infatti il nome di una persona, nata nel settembre 1990, "sconosciuta ai servizi segreti francesi", dichiara il procuratore di Parigi che non ha rivelato il nome sul passaporto. Le autorità greche hanno detto che il sospetto sarebbe passato dalla Grecia e registrato sull'isola di Leros lo scorso ottobre. Anche un 2° attentatore era entrato in Ue da Grecia.

Ma ci sarebbe anche un secondo uomo, sospettato di essere fra gli attentatori di ieri a Parigi, che sarebbe entrato attraverso la Grecia. Lo riferiscono fonti del governo greco. Nel pomeriggio il vice ministro greco dell'Ordine pubblico, Nikos Toskas, aveva riferito che il titolare del passaporto siriano trovato nella zona dello Stade de France accanto al corpo di un attentatore era passato a ottobre dall'isola greca di Leros.

È stato fermato al confine tra la Francia ed il Belgio un francese che ha noleggiato una delle auto usate per gli attacchi, immatricolata in Belgio. L'uomo, che risiede in Belgio, viaggiava insieme ad altri due uomini, ha detto ancora il procuratore di Parigi, Francois Molins, precisando che i tre non erano conosciuti alle autorità francesi.

Uno dei fermati oggi durante le perquisizioni a Molenbeek, a Bruxelles, era a Parigi ieri sera. Intanto la Procura federale belga ha comunicato l'apertura ufficiale di un'indagine dopo gli attentati a Parigi, senza fornire per ora la cifra finale degli arresti in quanto le operazioni sono ancora in corso. Il Belgio, ha detto la Procura, sta lavorando con la Francia in base a quattro richieste di cooperazione giudiziaria internazionale. Alla luce degli ultimi sviluppi il premier belga Charles Michel ha convocato una nuova riunione del comitato di sicurezza nazionale.

Esprimo il mio profondo dolore per gli attacchi terroristici di Parigi" scrive Papa Francesco in un tweet. "Pregate con me per le vittime e le loro famiglie", chiede il Papa ai suoi oltre 23 milioni di follower aggiungendo l'hastag #PrayersForParis.

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