Parigi, 14 Dic 2015 - Sette regioni ai Republicains di Sarkozy- tra cui Ile de France e Normandia - cinque ai socialisti, mentre in Corsica vincono i nazionalisti. Sono i risultati delle proiezioni del voto regionale in Francia dopo la chiusura dei seggi per il ballottaggio. Il grande sconfitto è dunque Il Front National di Marine Le Pen, primo al voto di domenica scorsa, che non conquista alcuna regione.
Al primo turno il partito delle due Le Pen era stato il più votato, sfiorando il 28 per cento, con i Républicains di Sarkozy al 27 e i socialisti al 23 per cento. Ma per sterilizzare la sua avanzata, repubblicani e socialisti hanno fatto una sorta di fronte comune, con "desistenze" in due regioni, e sono riusciti ad alzare un muro contro cui si sono infrante le speranze di governo regionale di Marine e Marion le Pen. Uno schiaffo paragonabile a quello subito alle presidenziali dal fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen. E un pessimo segnale per la figlia Marine, che intende partecipare alla corsa all'Eliseo nel 2017.
Respingono con successo l'assalto della destra estrema, ma anche i socialisti escono fortemente ridimensionati dal voto: prima delle elezioni controllavano 12 delle 13 macroregioni. Les Republicains di centrodestra hanno strappato la prestigiosa regione parigina, l'Ile-de-France, e hanno vinto in Normandia, Nord-Pas-de-Calais-Picardia, Provenza-Alpi Costa azzurra, Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, Alvernia-Rodano-Alpi e nel Paese della Loira ma senza riuscire a sfondare. I socialisti mantengono Bretagna, Aquitania-Limousin Poitou-Charentes, Linguadoca-Rossiglione-Midi-Pirenei, Borgogna Francia-Contea, Centro Valle della Loira. Dunque, come emerge chiaramente dalle dichiarazioni a caldo di Valls, Sarkozy e Marine Le Pen, nessuno canta vittoria.
"In un momento grave, non abbiamo ceduto niente": queste le prime parole del premier socialista, Manuel Valls, dopo l'annuncio degli exit poll. "Questa sera non faremo nessun messaggio di vittoria, perché non è eliminato il messaggio pericoloso della destra, non dimentichiamo il risultato del primo turno" ha poi ribadito. "So che è mia responsabilità e del mio governo diretto dal presidente François Hollande ascoltare di più i francesi e agire instacabilmente su temi come la disoccupazione, e il terrorismo", ha inoltre aggiunto il premier.
"Questa mobilitazione di elettori non deve essere usata come pretesto per dimenticare l'avvertimento dato dai francesi al primo turno (con la vittoria del Front National)". Così l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy commentando gli exit poll. "L'unità nel partito, l'unione con il centro e il rifiuto di ogni compromesso con l'estrema destra ha permesso questo risultato - ha aggiunto - per questo, questi principi devono restare nostri anche in futuro".
"La svolta elettorale del primo turno è servita a smascherare le menzogna in cui versa il sistema politico francese". Così la leader del Front National, Marine Le Pen, commentando gli exit poll del ballottaggio per le regionali, in cui il partito di estrema destra risulta sconfitto in tutte le regioni. "Voglio esprimere la mia gratitudine ai più di 6 milioni di francesi" che hanno votato Fn e "hanno saputo rifiutare le intimidazioni e le manipolazioni".
Dopo un primo turno caratterizzato dall'astensionismo e dall'impennata del Front National, nei commissariati di Francia sono esplose le richieste di 'procuration', la delega amministrativa con cui gli elettori lontani da casa e impossibilitati a recarsi fisicamente al seggio autorizzano i familiari a votare al loro posto. E il secondo turno delle elezioni regionali francesi ha registrato un'affluenza che ha sfiorato il 59%, contro il 43% del primo turno.
Domenica scorsa il Front National si era piazzato in testa in 6 delle 13 macroregioni create dalla riforma di Hollande. Il Partito socialista ha dunque chiesto ai propri elettori di votare per la destra di Sarkozy laddove non avrebbe avuto comunque possibilità di vittoria: Nord-Pas de Calais-Picardie, nel Nord del Paese, e in Provence-Alpes-Cote d'Azur, al sud.