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Lavori Consiglio Sardegna: al via l’esame degli articoli e degli emendamenti del D.L 176/A sul riordino degli Enti Locali (2)

Cagliari, 16 Dic 2015 - Il presidente del Consiglio ha dichiarato aperta la discussione sull’articolo 1 (“Oggetto e finalità”) ha elencato gli emendamenti presentati all’articolo 1 e agli emendamenti agli emendamenti, ed ha quindi invitato il relatore della maggioranza ad esprimere il necessario parere. Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha proceduto con l’elencazione del parere contrario, di quello favorevole e dell’invito al ritiro con la trasformazione in ordine del giorno.

L’assessore degli Enti Locali, Cristiano Erriu, ha dichiarato il “parere della Giunta conforme a quello della commissione”.

Il consigliere del Psd’Az, Christian Solinas, ha quindi domandato polemicamente al presidente del Consiglio quando si sarebbe riunita la Prima commissione per esprimere il parere agli emendamenti degli emendamenti, così come formulati dal relatore Deriu ed ha affermato che nel corso della riunione della Prima commissione non si è mai formulato, come invece è stato fatto dal relatore in Aula, l’invito alla trasformazione degli emendamenti in ordini del giorno.

Il presidente del Consiglio ha confermato che non si è tenuta alcuna riunione della Prima commissione per esprimere il parere agli emendamenti degli emendamenti e che i lavori procedono secondo norma e prassi.

Il consigliere Mario Floris (Misto-Uds) ha rimarcato che il testo presentato in Aula è diverso da quello che è stato approvato nella Prima commissione: «Così non si può procedere e stiamo per arrivare alle denunce penali». Il presidente del Consiglio ha dunque invitato i consiglieri a proporre eventuali modifiche al regolamento alla preposta Giunta se si vogliono modificare le regole della discussione dei disegni di legge in Aula e in commissione.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha preso la parola per domandare chiarimenti sull’eventuale incontro tra i capigruppo e gli operai dell’Alcoa ed il presidente Ganau ha affermato che l’incontro potrebbe svolgersi tra le 14 e le 16, salvo disponibilità della Giunta.

Il consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis è invece intervenuto per invitare il relatore d’Aula, Roberto Deriu, “a non confondere il parere della commissione con quello personale del relatore”.

Il consigliere, Mario Flrois (Misto-Uds), ha aperto gli interventi nel merito ed ha citato in premessa le parole del presidente della Regione pronunciate nel suo discorso di insediamento con riferimento alla necessità di far cessare contrapposizioni e contrasti tra maggioranza e minoranze e tra le forze politiche nel Consiglio regionale. A giudizio del già presidente della Regione “le demagogiche contrapposizioni” si stanno però accentuando proprio sul tema delle riforme ma anche su quelli che attengono sanità e trasporti. «La proposta che si discute sugli Enti locali – ha dichiarato Floris – è tutto fuorché un’ipotesi di riforma e si procede con una mortificazione dell’Assemblea regionale facendo emergere un metodo discutibile che evidenzia una certa superficialità istituzionale».

Il consigliere del Psd’Az, Marcello Orrù, ha rivolto pesanti critiche all’assessore degli Enti Locali anche in riferimento alle dichiarazioni rese alla stampa nel corso degli ultimi mesi, segnati dalle polemiche proprio sul tema del riordino degli Enti locali. L’esponente della minoranza ha quindi definito “fallimentare” l’esperienza del governo regionale e si è detto rammaricato per l’assenza del presidente Pigliaru («l’unico eletto in una giunta di nominati»). «Ciò che manca – ha insistito Orrù – è la politica e le dinamiche e lo scontro che hanno caratterizzato il percorso del Dl 176 lo dimostra». Orrù ha quindi affermato che l’assessore Erriu ha “una visione cagliaricentrica e discriminatoria verso gli altri territori dell’Isola” ed ha ribadito la necessità di riconoscere a Sassari e al Nord Ovest lo status di città metropolitana che il centrosinistra vuole riconoscere solo per la città di Cagliari.

Il consigliere Stefano Tunis (Fi) ha invitato il presidente del Consiglio a far cessare “il capannello sul banco del relatore Deriu” ed ha preannunciato “tempi lunghi” per l’esame del Dl 176 («abbiamo fatto bene a non partecipare ai lavori della Prima commissione perché sapevamo che il testo sarebbe stato modificato in aula dagli stessi proponenti»). L’esponente della minoranza ha quindi affermato che la riforma in discussione “si calerà come una mannaia sugli Enti Locali della Sardegna perché è rivolta ad un sistema profondamente diverso da quello sardo». Tunis ha quindi criticato l’atteggiamento “supino” della Giunta verso il Governo di Roma: «Di fatto si rinuncia ad esercitare le prerogative autonomistiche su un tema centrale come è quello degli Enti Locali».

Il consigliere Luca Pizzuto (Sel), rivolgendosi ai colleghi dell’opposizione, ha ricordato le responsabilità passate sul fronte degli enti locali: «Non dimentichiamoci che nella precedente legislatura c’è stato un referendum-truffa che ha annullato enti democraticamente eletti e messo a rischio migliaia di posti di lavoro senza indicare soluzioni».

Riguardo alla legge in discussione, Pizzuto ha detto di non condividere l’impostazione nazionale. «Si prosegue nell’idea di annientare le forme di democrazia diretta e mettere in difficoltà gli enti intermedi che sono invece strumenti di sviluppo per le comunità locali – ha rimarcato il consigliere di Sel - spero che avremmo la capacità di costruire il riscatto non solo della Città metropolitana di Cagliari ma anche delle periferie. Mi auguro che la notizia di un declassamento di Carbonia e Iglesias non sia vera».

L’esponente della maggioranza ha infine auspicato una semplificazione amministrativa: «Il comma 5 dell’art. 1 è significativo – ha affermato Pizzuto - non ci nascondiamo che uno dei problemi maggiori quando si deve fare un’opera pubblica è l’enormità dei pareri e dei permessi da richiedere. Siccome si parla di aree vaste e intermedie è necessario che dentro la riforma ci siano gli strumenti per ottenere una vera semplificazione evitando il rischio di un’ulteriore frammentazione.  Ho fiducia nella maggioranza perché si possa lavorare per la migliore riforma possibile».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha espresso un giudizio negativo sul contenuto della riforma e dell’art.1. «La norma crea i presupposti per aumentare la conflittualità tra i territori escludendo i piccoli comuni, le zone montane e le periferie della Sardegna a grave rischio di spopolamento – ha detto Locci – un recente studio del prof. Bottazzi dice che nei prossimi vent’anni 160 comuni della Sardegna rischiano di sparire. Dentro la riforma non c’è nulla per salvaguardare questi centri che rappresentano l’ossatura dell’Isola».

Secondo l’esponente della minoranza, il Disegno di legge in discussione accetta la logica della riforma nazionale Delrio. «Non si tutelano le mostre comunità e le nostre tradizioni. Si svuotano i comuni di competenze lasciando loro solo l’organizzazione dello Stato civile e dell’anagrafe – ha affermato Locci - abbiamo la necessità di scrivere adesso che cosa vogliamo fare. Bisogna affermare che vogliamo salvare le nostre tradizioni e le nostre comunità senza lasciarle in balia di una logica tecnocratica. Così facendo si condannano i piccoli paesi all’oblio».

Il consigliere Cesare Moriconi (Pd) ha ammonito il Consiglio sui rischi di un confronto aspro su un tema delicato come quello del riassetto degli Enti Locali: «E’ un dibattito che va avanti da troppo tempo – ha detto Moriconi – dopo le riforme degli anni 60, 80 e dei primi anni 2000 si è arrivati all’abolizione delle Province senza mettere in piedi uno strumento alternativo. Ora si respira un clima popolare di sfiducia, non ci accorgiamo di questo. Ho la vaga sensazione che nelle sacche del malcontento popolare ci sia rimasto poco da grattare. Fuori dal Palazzo non si distinguerà più tra maggioranza e opposizione».

Il consigliere del Partito Democratico ha concluso il suo intervento con un appello a tutte le forze politiche: «Questo Consiglio ha fatto tanti errori nei decenni, ai sardi appassiona poco scoprire a chi debbano essere attribuite le responsabilità,  proviamo insieme a lasciare un segno positivo».

Marco Tedde (Forza Italia) ha riconosciuto l’importanza del provvedimento in discussione: «Questa è la legge più significativa della legislatura, ha un peso che si avvicina al rango costituzionale – ha sottolineato Tedde – non ci saremmo aspettati che potesse avere questo iter legislativo. Le quattro stesure hanno creato sconcerto non solo tra noi ma anche tra gli amministratori locali. È stato un incedere bizzarro che ha mortificato il legislatore isolano ma soprattutto i territori e chi li rappresenta. Siamo stati depauperati della forza di fare una norma che andasse incontro alla necessità dei territori».

Il consigliere azzurro ha quindi puntato l’indice contro la Giunta: «L’esecutivo non si è accontentato del gioco delle quattro carte – ha detto Tedde – è spuntata anche la quinta con la presentazione di emendamenti dell’ultimo minuto che non consentano all’opposizione di svolgere il proprio ruolo. La minoranza ha necessità di studiare e di confrontarsi con i territori: non ci è stato concesso. Parte tutto da un’impuntatura del presidente Pigliaru che ha rifiutato l’ipotesi di due città metropolitane, ha favorito il Sud e pensato a compensazioni per il Nord senza però metterle per iscritto».

Inaccettabile infine per Tedde la minaccia di dimissioni del presidente della Giunta e dell’assessore Erriu: «Non è pensabile che ci sia questa spada di Damocle sul Consiglio – ha concluso il consigliere di Forza Italia – le dimissioni minacciate sono servite per mettere la maggioranza all’angolo». Segue