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Con “Baddhe” per riqualificare la valle del Bunnari: Comune di Sassari, capofila, parteciperà con quello di Osilo al progetto per recuperare l’area dal degrado.

Sassari 12 Feb 2016 – L'obiettivo è riqualificare e valorizzare in chiave turistica l'area del bacino del Bunnari, in particolare quella compresa tra le due dighe, quella bassa collaudata nel 1880 e quella alta di epoca fascista sorta nel 1932. Per fare questo il Comune di Sassari parteciperà, in associazione temporanea con il Comune di Osilo, al bando “Baddhe”, pubblicato dall’assessorato regionale degli Enti locali, per il finanziamento di interventi di recupero e riqualificazione di aree vincolate per il loro valore paesaggistico e attualmente in stato di degrado.

Nel mirino ci sono circa 300mila euro che consentirebbero il recupero di un'area di alto valore paesaggistico. Il bacino ha anche un’importanza strategica e una potenzialità di riuso per fini originari, turistici, sportivi-ricreativi, di archeologia industriale e storico-culturali perché per decenni ha garantito l’approvvigionamento idrico di Sassari e dintorni.

Sassari__Bunnari Sala Filtri (1)L'intervento consiste nella riqualificazione paesaggistica della valle del Bunnari e della storica infrastruttura idraulica che la attraversa e che, a partire dalle due dighe, si estende fino alla palazzina dell'ex Acquedotto di Sassari, lungo il tunnel sotterraneo.

Il progetto vede la partecipazione anche del Comune di Osilo perché l'area di intervento, pur essendo di proprietà dell'amministrazione comunale di Sassari, ricade in parte in quello del comune limitrofo. Un'occasione per portare avanti un'azione sinergica finalizzata alla valorizzazione delle aree rurali di notevole interesse presenti nei propri territori.

«La nostra idea – afferma l'assessore alle Manutenzioni stradali e mobilità urbana e rurale Antonio Piu – è quella di creare un rapporto di collaborazione con i comuni limitrofi, nell'ottica anche di intercettare fondi regionali e comunitari».

«Si tratta di una felice collaborazione – afferma Giovanni Ligios sindaco di Osilo – che rappresenta la base di partenza per l'avvio di una serie di progetti che possono vederci protagonisti nella riqualificazione del territorio, dove sono presenti aree di grande interesse».

L'intervento si inserisce in un contesto rurale che vede il Comune di Sassari attivo in un processo di recupero e riqualificazione con la riapertura di vecchie strade vicinali attorno al centro abitato, trasformate in sentieri naturalistici di notevole interesse ambientale e storico-culturale.

«Confidiamo nella possibilità di vedere finanziato il progetto – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna – e da parte nostra stiamo impegnando gli uffici in una importante attività di progetto. Siamo, infatti, davanti a opere che meritano di essere recuperate e salvate per essere restituite alla memoria dei sassaresi e non solo».

«Vogliamo avviare anche un processo partecipativo – riprende l'assessore Antonio Piu – che coinvolga i cittadini e i portatori di interesse per una condivisione dei progetti e degli obiettivi».

Per questo il Comune di Sassari, capofila dell'associazione temporanea, ha programmato un assemblea pubblica per giovedì 18 febbraio alle ore 16 nella sala riunioni dell'ex Infermeria San Pietro. Nell'occasione sarà presentato il progetto che si intende realizzare e saranno coinvolti gli attori del territorio nel processo di progettazione partecipata, così da condividere le finalità e le modalità di realizzazione del progetto.

È previsto il ripristino e la messa in sicurezza del percorso che collega le due dighe, la sistemazione degli accessi all'area nei pressi della diga bassa e della diga alta e di quello per il tunnel sotterraneo nella "Valle dei Ciclamini". Il tunnel fu costruito insieme alla diga bassa per portare l'acqua da questa, in linea retta per oltre cinque chilometri sottoterra, direttamente alla palazzina liberty dell’acquedotto ottocentesco di Sassari.

È prevista anche la sistemazione di aree parcheggio preesistenti, per garantire l'accesso ai percorsi dalla “Valle dei Ciclamini” e all'ingresso della diga alta; interventi di restauro per la tutela e la valorizzazione di edifici e manufatti in stile liberty, in particolare dell'edificio noto come “sala filtri” situato vicino alla diga bassa, dove è crollata la copertura, un abbeveratoio in pietra di fine Ottocento nei pressi della Valle dei Ciclamini e un piccolo manufatto di ingresso al tunnel posto lungo il percorso di accesso alla diga bassa. I percorsi e le aree parcheggio saranno attrezzate con cartelli informativi e di orientamento nonché con arredo urbano integrati al contesto.