Cagliari, 2 Mar 2016 - "Supertrump" Il Supermartedì delle primarie repubblicane in una sola parola. E' la sintesi di "politico", mentre il New York times titola "Trump sovrasta gli altri candidati repubblicani" Anche il Washington Post scrive che Trump "owns" si impadronisce del super martedì anche se riconosce che Cruz e Rubio vedono "qualche luce in fondo al tunnel", Cruz si aggiudica il suo Texas, lo stato più popoloso e importante di questa tornata. In campo democratico la vittoria di Hillary Clinton è netta ma meno schiacciante, secondo il New York Times sono le "minoranze" a darle la leadership negli stati del sud, mentre Bernie Sanders vince nelle tradizionali roccaforti del pensiero "liberal" ma anche in uno stato della fascia sud come l'Oklahoma. Ma ad Hillary vanno gli stati chiave, quelli con più delegati, ricorda il Washington post Il riepilogo in campo democratico Hillary Clinton vince in 7 stati: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Tennessee, Texas, Virginia; Sanders in 4: Colorado, Minnesota, Oklahoma e Vermont. Secondo le proiezioni del New York Times i delegati conquistati oggi da Hillary Clinton sarebbero 527 e quelli di Sanders 325.
Il riepilogo in campo repubblicano Donald Trump domina la scena e vince in: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Tennessee, Vermont e Virginia. Ted Cruz si aggiudica l'importante stato del Texas e Marco Rubio deve accontentarsi del Minnesota. La conta dei delegati conquistati oggi, sempre secondo le proiezioni del New York Times, è di 258 per Trump, 110 per Cruz, 70 per Rubio.
La notizia più interessante è la netta affermazione di Ted Cruz come unico candidato repubblicano in grado di impensierire Donald Trump. Cruz conferma la vittoria in Texas, suo stato di origine, il più grande, il più importante e quello con il maggior numero di delegati in palio in questo super martedì, come indicato dai sondaggi e vince anche in Oklahoma. Invece Marco Rubio, senatore della Florida, moderato e vicino all'establishment del partito deve accontentarsi di un successo nel caucus del Minnesota. E' stato proprio Rubio il bersaglio polemico della conferenza stampa finale di Trump che si è congratulato con Cruz per aver vinto il Texas. "Per Rubio è stata una dura serata, ha speso un sacco di soldi. In Florida siamo in vantaggio" Poi ha subito preso di mira la sua papabile rivale nella corsa per la Casa Bianca. "Ho ascoltato il discorso di Hillary, parlava di salari bassi...lei c'era, ed è stata la a lungo, se non è riuscita a cambiare le cose fino a questo momento...", ha attaccato.
Avremo il muro con il Messico, e "lo pagheranno al 100%" Donald Trump, è tornato a promettere un confine invalicabile con il vicino del sud, in grado di fermare l'immigrazione clandestina. Del resto "la muraglia cinese, molto più lunga del muro con il Messico, è stata costruita migliaia di anni fa, dunque perché non dovremmo riuscire noi ora?"
Noi repubblicani a questo punto dobbiamo scegliere. In queste primarie le uniche vittorie sono state messe a segno da Trump o da me. Ora per fermare Trump dobbiamo unirci. Invito tutti quelli che hanno sostenuto altri candidati a venire nella mia squadra. Se questo avverrà potremo vincere senza alcuna difficoltà. Donald Trump, ha attaccato Cruz, è stato parte della corruzione di Washington per 40 anni.
La corsa di Trump sembra inarrestabile. Il miliardario si dimostra un candidato in grado di vincere su tutto il territorio nazionale, il suo messaggio anti casta e anti establishment fa breccia in contesti tra loro molto distanti e diversi dalla Georgia al Vermont, al Massachussets. Trump, a lungo deriso, è ormai un rullo compressore, nonostante il fuoco di sbarramento arrivato dal Papa, dalla Casa Bianca, dai media stranieri e americani. Questo dato è destinato ad aumentare il senso di panico dell'establishment repubblicano e dei grandi finanziatori del partito. Anche perché, una volta ottenuta la nomination, difficilmente Trump riuscirebbe ad arrivare alla Casa Bianca: secondo un sondaggio Cnn, il tycoon in un ipotetico scontro diretto perderebbe non solo con Hillary (52% a 44%) ma anche, e peggio, con il senatore 'socialista' del Vermont Bernie Sanders (55% a 43%). Ma intanto nei sondaggi nazionali della Nbc guida le preferenze dei repubblicani con il 40%, quasi il doppio del senatore della Florida Marco Rubio (21%), mentre il senatore ultraconservatore del Texas Ted Cruz è terzo al 18%.