Bruxelles (Belgio), 23 Mar 2016 - È stato arrestato ad Anderlecht dalla Direzione delle unità speciali (Dsu), il super-ricercato Najim Laachraoui. Lo riferiscono i media del Belgio. L'uomo è accusato di essere l'artificiere, il terzo attentatore all'aeroporto Zaventem di Bruxelles. La procura federale non conferma né smentisce, al momento, l'informazione diffusa da Derniere Heure.
Ci sarebbe anche una vittima italiana negli attentati di Bruxelles. La notizia è giunta nel corso della riunione del governo con i capigruppo parlamentari a Palazzo Chigi ed è stata comunicata dal premier Renzi ai presidenti dei gruppi. Si tratterebbe di una donna che era dispersa e che prendeva normalmente la metropolitana. Al momento, è in corso la fase di identificazione, i familiari sono con il console a Bruxelles. La violenza dell'esplosione ha reso le vittime irriconoscibili.
Sono stati identificati gli attentatori dell'aeroporto Zaventem. Si tratterebbe dei fratelli Khalid e Ibrahim al Bakraoui, secondo quanto riferisce Rtbf, considerati complici di Salah Abdeslam, il super ricercato arrestato venerdì tra i responsabili delle stragi di Parigi. E di Najim Laachraoui, l'uomo con il cappello nero e la giacca chiara, catturato questa mattina. È considerato l'artificiere di Parigi. Il suo dna era stato ritrovato sulle cinture esplosive utilizzate al Bataclan e allo stade de France, il 13 novembre scorso. Sempre secondo Rtbf, i Bakraoui avrebbero agito uno a Zaventem l'altro nella metropolitana. Brahim si sarebbe fatto esplodere in aeroporto, Khalid sarebbe invece il kamikaze che ha perpetrato la carneficina nella metro all'altezza della stazione di Maelbeek.
La notizia dell'identificazione dei tre è giunta a breve distanza da quella del ritrovamento di un computer definito "interessante" dagli inquirenti. La polizia locale ha consegnato il pc all'unità anti-terrorismo della polizia giudiziaria federale di Bruxelles. Il contenuto del pc in questione non è noto, riferisce la Libre, ma secondo quanto si è appreso potrebbe contenere importanti informazioni relative all'organizzazione dello Stato islamico.
I fratelli Bakraoui e Laachraoui hanno raggiunto lo scalo a bordo di un taxi. A riferirne all'agenzia di stampa Belga è stato il sindaco del comune dove sorge l'aeroporto, Francis Vermeiren: le immagini di videosorveglianza mostrano i tre insieme che spingono i carrelli con sopra le loro valigie, contenenti gli esplosivi, prima di separarsi nella hall delle partenze. Le stesse immagini mostrano uno dei sospetti abbandonare il suo carrello prima di darsi alla fuga.
A dare preziose informazioni agli inquirenti diverse ore dopo le esplosioni a Zaventem è stato il tassista che ha portato all'aeroporto almeno una parte del commando di terroristi. L'uomo ha soprattutto comunicato alle forze dell'ordine che il numero di bagagli trasportato dai clienti non corrispondeva agli ordigni esplosi. Questo ha immediatamente fatto scattare le ricerche nello scalo con il ritrovamento successivo di un ordigno non esploso poi neutralizzato dagli artificieri. L'uomo, inoltre, ha potuto fornire l'indirizzo di Scharbeek dove aveva prelevato i suoi passeggeri consentendo così le perquisizioni che hanno portato al ritrovamento di sostanze chimiche e di un ordigno esplosivo contenente chiodi. Non tutti i bagagli erano stati imbarcati dal tassista perché nell'auto non c'era più posto, si legge sul sito della Derniere Heure. Oltre al taxi l'inchiesta si focalizza su altri due veicoli che sarebbero stati usati dal commando, una Renault Clio e un'Audi nera S4.