Piombino, 31 Mar 2016 - Omicidio volontario continuato nei confronti di 13 pazienti ricoverati nell'ospedale di Piombino. E' con questa accusa che i carabinieri del Nas di Livorno, coadiuvati da militari del Comando Provinciale, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Livorno, Antonio Pirato, nei confronti di un'infermiera professionale e un decreto di perquisizione. Secondo le indagini, l'infermiera è ritenuta responsabile del reato di omicidio volontario continuato, avvenuto negli anni 2014 e 2015, nei confronti di 13 pazienti tutti ricoverati, a vario titolo e per diverse patologie, presso l'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale civile di Piombino.
La donna, 55 anni, originaria di Savona da una famiglia piemontese, era in Toscana dall'inizio degli anni '80. Dopo l'arresto è stata trasferita nel carcere di Pisa. Iniezioni letali, non per fini terapeutici, del farmaco anticoagulante 'Eparina', molto usato negli ospedali, hanno determinato, soprattutto in alcuni casi la morte dei pazienti all'ospedale di Piombino. E' quanto il Nas ricostruisce nelle indagini per cui è stata arrestata l’infermiera. Il farmaco avrebbe causato rapide, diffuse e irreversibili emorragie con decessi conseguenti. Le analisi hanno riscontrato concentrazioni di Eparina di anche 10 volte sopra la norma.
I pazienti deceduti, uomini e donne di età compresa fra i 61 e gli 88 anni, in molti casi avevano patologie per le quali la somministrazione dell'eparina non rientrava nelle possibili terapie. I tredici decessi, dodici dovuti a scoagulazione del sangue e uno ad arresto cardiaco ma ugualmente riconducibile alla somministrazione di altro farmaco, hanno alterato il totale nelle statistiche della struttura sanitaria. Si sono verificati in queste date: (2014) 19 gennaio, 27 giugno, 22 settembre, 2 ottobre, 24 novembre, 26 novembre, 20 dicembre, 28 dicembre. (2015) 9 gennaio, 11 marzo, 1 luglio, 9 agosto, 29 settembre.
I Carabinieri, a seguito di accurate verifiche sui turni di servizio di tutto il personale operante, a vario titolo, in quel Reparto, sono anche riusciti a conclamare come unica e ricorrente presenza in tutti i turni sospetti (correlati alle morti), presso il Reparto Anestesia e Rianimazione, quella della predetta infermiera.
Si sta facendo luce sulle motivazioni che hanno portato agli insani gesti, verosimilmente da collegare allo stato psichico dell'infermiera, in particolare a depressione, uso di alcol e di psicofarmaci.