Potenza, 3 Apr 2016 - L’inchiesta sul petrolio della Procura di Potenza e della Dna si allarga e ai due filoni lucani relativi all’inquinamento del centro oli dell’Eni, a Viggiano e alla realizzazione di «Tempa Rossa» della Total, a Corleto Perticara, si aggiunge anche l'inchiesta sull’attività dell’Autorità portuale di Augusta, in Sicilia, dove è indagato l’Autorità portuale di Augusta.
Il capo di Stato maggiore della Marina attraverso una nota diffusa dall'ufficio stampa della Marina, dichiara: "Non conosco sulla base di quali fatti il mio nome venga associato a questa vicenda. La cosa mi sorprende e mi amareggia, e tutelerò la mia reputazione nelle sedi opportune". L'ammiraglio è indagato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze e per concorso in abuso d'ufficio in un filone siciliano che riguarda gli accertamenti sull'attività dell'Autorità portuale di Augusta. Nello stesso filone sono coinvolti anche Gianluca Gemelli, il dirigente della Total Giuseppe Cobianchi, l'ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza) Rosaria Vicino, l'imprenditore Pasquale Criscuolo, il collaboratore della Camera di Commercio di Roma Nicola Colicchi e il presidente del Collegio dei Revisori dei conti della stessa Camera di Commercio Valter Pastena (ex direttore generale della Ragioneria di Stato).
La Procura di Potenza ha annunciato che presenterà appello al provvedimento del gip che lo scorso 22 marzo ha rigettato l’istanza di arresto per Gemelli, il compagno della Guidi. Inoltre i Pm di Potenza, nei prossimi giorni, andranno a Roma per sentire il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e l’ex Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi alla luce di quanto emerso nelle intercettazioni telefoniche contenute negli atti dell’inchiesta.
Intanto le opposizioni non si accontentano delle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi malo scioglimento dell'intero governo. Il centro destra è riuscito a ritrovare l'unità su questo punto e, così Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord depositeranno, sia alla Camera che a palazzo Madama, una mozione di sfiducia contro tutto l’esecutivo. Un'altra mozione di sfiducia era già stata annunciata dal Movimento 5 Stelle.
Ostenta sicurezza il presidente del Consiglio, Matteo Renzi che nell'ultima Enews ha scritto: "La disponibilità immediata di Guidi ad un passo indietro ha gettato nel panico le varie opposizioni che a quel punto non sapendo che fare hanno iniziato ad urlare ancora più forte chiedendo le dimissioni dell’intero governo, responsabile non si sa bene di cosa" e riferendosi al M5S, l'unica forza politica che aveva allora annunciato una mozione di sfiducia, aggiunge "andremo in Parlamento, spero prima possibile. E ancora una volta il Parlamento potrà mandarci a casa, se vorrà. Ma non credo succederà neanche stavolta".