Cagliari, 5 Apr 2016 – La Regione rispedisce al mittente l’appello a battere i pugni sul tavolo nei confronti del Governo lanciato nel corso dell’assemblea convocata ieri a Nuoro per esaminare la crisi dell’industria della Sardegna centrale. A poco o nulla serve battere i pugni, se a questo non seguono azioni che portano a risultati concreti, e questo la Regione lo sta facendo. La Presidenza e l’assessorato dell’Industria non solo sono a conoscenza dei problemi ma più volte sono intervenuti per affrontare le vicende che riguardano l’apparato produttivo della zona. Il problema più urgente è di sicuro legato al futuro della Centrale elettrica di Ottana.
Dopo la decisione dell’Authority per l’energia e di Terna di abolire l’essenzialità per Ottana e per le centrali del Sulcis e di Porto Torres, la Regione ha chiesto e ottenuto che a Roma si trovasse una soluzione rapida non solo a salvaguardia dell’azienda ma anche dei lavoratori impiegati. È stato così avviato un percorso per il riconoscimento del contratto di servizio, percorso che è ormai alle battute finali. Non era affatto scontato che si potesse ottenere un risultato di questo tipo. Si tratta, tra l’altro, di una partita che riguarda nel complesso anche la centrale Enel del Sulcis e la centrale EPH di Porto Torres. Per Ottana è necessario attendere la fine della procedura messa in campo da Terna che deve verificare se la Centrale risponde ai requisiti per la riaccensione rapida e l’erogazione in rete in condizioni di equilibrio del sistema elettrico.
Allo stesso tempo si continua a lavorare, come testimoniano gli incontri avuti a Cagliari sia con Confindustria nuorese che con i sindacati e la proprietà della Centrale, su una strategia complessiva che porti a un vero rilancio del sito industriale. C’è un imprenditore privato che vuole investire e la Regione, come già successo in occasioni analoghe, ha fatto e continua a fare la propria parte. Le ragioni della crisi di Ottana Polimeri arrivano da lontano e riguardano soprattutto i costi di produzione. La Regione si è mossa per tempo nel tentativo di individuare una strategia che consentisse il riavvio degli impianti. È noto, e lo sanno anche le associazioni datoriali e i rappresentanti sindacali, che occorre creare le condizioni perché Ottana Polimeri possa continuare a produrre PET abbassando i costi di produzione relativi alla materia prima, all’energia e ai trasporti.
Una delle soluzioni individuate riguarda la cessione a Ottana Polimeri degli impianti di Versalis (gruppo Eni) nell’area della Saras a Sarroch, dove si producono materie prime indispensabili per la filiera del PET. La mediazione dell’assessorato dell’Industria e della Presidenza ha permesso che si avviassero le trattative tra Versalis e Ottana Polimeri per la cessione degli impianti di Sarroch. Trattative che risultano in corso. La Regione è fiduciosa che le parti giungano quanto prima alla sigla di un’intesa.