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Sequestrati dai carabinieri del comando provinciale di Cagliari beni per un valore di quasi 4 milioni di euro a due trafficanti già in carcere di stupefacenti.

Cagliari, 6 Apr 2016 - Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri, (50 circa) del Comando Provinciale di Cagliari, in Cagliari, Quartu S.E., Quartucciu e Selargius, con l’ausilio di un elicottero dell’11/MO Elinucleo CC Elmas e con il contributo delle competenti Polizie Municipali, stanno dando esecuzione a due provvedimenti di sequestro per equivalente, ai fini della confisca, emessi dal GIP di Cagliari (Dott. Casula) nei confronti di Stefano Ledda, di 45 anni, residente a Quartu Sant’Elena, in atto detenuto, di Marco Cadeddu, di 36 anni, residente a Selargius, in atto detenuto.

I provvedimenti (richiesti dal PM Dott Pili, direzione indagini, ambito Dda hanno recepito la proposta (novembre 2015) degli militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC Cagliari nell’ambito delle attività di indagini patrimoniali per stupefacenti (traffico internazionale) nella cosiddetta operazione “Toro  – Rambo  2013/2015”, le cui catture dei principali indagati sono state eseguite l’11 novembre 2015 e riguardano il sequestro del patrimonio immobiliare, mobiliare e finanziario per un importo finale, pari a circa € 3.550.000,00 complessivi, determinato sulla base del valore di mercato (fonte DCSA) dello stupefacente accertato essere stato trafficato nel corso dell’indagine e non potuto sequestrare durante.

Il patrimonio individuato, oggetto del sequestro, copre una buona parte del valore complessivo da sequestrare ed composto da 11 unità immobiliari (1 Cagliari, 6 a Quartucciu, 3 Selargius e 1 Quartu Sant’Elena;  di questi 2 sono ad uso commerciale a titolo di locazione, il cui solo canone mensile andrà a confluire nell’amministrazione giudiziaria); 2 società di autonoleggio e compravendita auto-motoveicoli (Cagliari e Quartucciu), riconducibili rispettivamente ai due indagati; conti correnti, auto ed altri beni mobili di un certo valore (tra cui, per esempio, degli orologi) già individuati.

Tra i beni di maggior valore rientra una villa nel Comune di Quartu S.E., di cui, peraltro, si sta verificando se possa trattarsi di un abuso edilizio (al catasto potrebbe essere il “solito” capanno attrezzi).

È inoltre in corso l’ulteriore individuazione di altri beni, per il relativo sequestro, fino alla concorrenza dell’intero valore da sequestrare.

I beni sequestrati verranno affidati ad un amministratore legale che li gestirà sino alla determina della confisca.

Per le persone e che vivono negli immobili sequestrati, non cambia niente se non il fatto che non possono disporre del bene nell’esercizio dei diritti reali (alienazione, ecc.); stesso discorso vale per le attività imprenditoriali e commerciali che, per mezzo del rappresentante legale, possono continuare il loro esercizio.

È la prima volta, almeno in Sardegna, che viene adottato questo tipo di particolare sequestro, in parte, rispetto all’applicazione, per la relativamente giovane età della norma di riferimento ma soprattutto in ragione del fatto che gli elementi a presupposto (associazione, produzione e transnazionalità del traffico dello stupefacente, ingenza della quantità di stupefacente “commercializzato”) sono piuttosto difficili da ricostruire e mettere in relazione tra loro.

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