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Piercamillo Davigo verso la presidenza dell’Anm: “con il Governo dialogo, ma pretendiamo rispetto”

Roma, 9 Apr 2016 - Con il governo bisogna dialogare, ma nel rispetto della nostra dignità". Così il candidato alla presidenza dell’Anm Piercamillo Davigo, richiamando la battuta che il premier Matteo Renzi fece, rispondendo alle proteste dei magistrati sul taglio delle ferie, nel suo intervento al Parlamentino del sindacato delle toghe.

"Non esistono governi amici ne governi nemici, esistono governi con i quali non si può fare a meno di dialogare, ferma restando la pretesa del rispetto della nostra dignità", ha detto Piercamillo Davigo, consigliere in Cassazione e leader del gruppo di 'Autonomia e Indipendenza' nel corso della riunione del nuovo direttivo dell'Anm, che oggi nominerà i nuovi vertici del sindacato delle toghe. Quello di Davigo è il nome in pole per la presidenza.

"Non si tratta di corporativismo - ha aggiunto Davigo - credo che sia possibile con la nostra unità trovare la fermezza per pretendere il rispetto della nostra dignità e per tutelare la giurisdizione. Inevitabilmente ci sarà una dialettica ma tutto può essere recuperato con pazienza e dialogo". Citando un giudice inglese, inoltre, Davigo ha rilevato che "è giusto che ci sia tensione tra potere politico e giudiziario".

Davigo ha fatto esplicito riferimento alla frase ("brr che paura") con cui il premier Renzi nel settembre 2014 liquidò le proteste sollevate dall'Anm contro il taglio delle ferie dei magistrati. "Ma è possibile - ha continuato Davigo - che un datore di lavoro riduca le ferie ai suoi dipendenti senza consultarli? Perché devi far credere ai cittadini che i guai della giustizia italiana dipendono dal fatto che i magistrati hanno troppe ferie? Questa - ha concluso il magistrato - è una bugia. I magistrati italiani sono quelli che lavorano di più in Europa".

Una presidenza dell'Anm a rotazione nei prossimi quattro anni a cominciare dalla nomina al vertice del sindacato delle toghe di Piercamillo Davigo fino all'aprile del 2017. Potrebbe essere questa, oggi, la chiave per evitare spaccature, in occasione della prima riunione del Comitato Direttivo Centrale, all'interno dell'Associazione nazionale magistrati e garantire una giunta unitaria nel dopo Sabelli. Dopo otto anni, dunque si tornerebbe al sistema della turnazione alla presidenza dell'Anm, interrotto all'epoca di Berlusconi premier e dei suoi attacchi alla magistratura.

Alle elezioni del 6-8 marzo scorso per il "parlamentino" del sindacato dei giudici, Davigo, leader della corrente Autonomia&Indipendenza, nata dalla scissione da Magistratura Indipendente, è stato il più votato con 1.041 preferenze, seguito con 896 voti dal pm di Roma Francesco Minisci di Unicost, la lista di centro che ha ottenuto più consensi, 2.522 preferenze, davanti ad Area (progressista) con 1.836 voti, MI (componente di centrodestra), 1.589, A&I, con 1.271 e Democratici e Indipendenti, 54 voti.

Da allora, non sono mancati tentativi all'interno della magistratura per sbarrare la strada all'ex pm di Mani pulite verso la presidenza dell'Anm. Ma nelle ultime settimane, Unicost e Area, assieme ad A&I sembrano aver trovato la quadratura del cerchio "concedendo" a Davigo la presidenza per il primo o per il secondo anno (nel 2018 quello dell'elezione del nuovo Csm) e almeno un altro rappresentante di A&I su nove all'interno della giunta del Cdc. Ma su questa intesa c'è sempre l'incognita della sua ex corrente, MI, che fa capo al sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, che potrebbe mettere il veto all'investitura dell'ex "dottor Sottile".

Questi i componenti del nuovo Comitato direttivo centrale dell'Anm, usciti dalle elezioni del marzo scorso: Piercamillo Davigo, Francesco Minisci, Giuliano Caputo, Corrado Cartoni, Antonio Saraco, Daniela Monaco Crea, Pasquale Grasso, Rossella Marro, Bianca Ferramosca, Tommasina Cotroneo 545, Rossana Giannaccari, Edoardo Cilenti, Eugenio Albamonte, Giancarlo Dominijanni, Luca Poniz, Alfonso Scermino, Enrico Infante, Alessandro Pepe, Stefano Buccini, Antonio Sangermano, Alcide Maritati, Alessandra Salvadori, Luigi Orsi, Alessia Sinatra, Liana Esposito, Paolo Criscuoli, Mariolina Panasiti, Concetta Potito, Giovanni Tedesco, Marcello Basilico, Silvia Albano, Giuseppe Marra, Luisa Savoia, Francesca Valentini, Ilaria Pepe, Francesco Bonanzinga.

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