Germania, 11 Apr 2016 - È la giornata mondiale del rifugiato. L'allarme di Save the Children: "2000 minori in fuga" Immigrazione, Alfano: "3707 minori sono scomparsi da centri di accoglienza" Idomeni. La polizia macedone spara lacrimogeni contro i migranti: decine i feriti 11 aprile 2016In Germania lo scorso anno sono "scomparsi" 5.835 minorenni migranti. La notizia, già rimbalzata più volte in passato, è confermata dalla risposta fornita dal ministero degli Interni tedesco a un'interrogazione parlamentare. Sulla stessa questione si era pronunciato ad inizio febbraio il ministero della Famiglia, sostenendo che non vi erano evidenze concrete che in Germania fossero "scomparsi" migliaia di bambini migranti non accompagnati. La causa venne attribuita piuttosto ad errori di registrazione. Secondo alcune fonti - riportate da N24 - di 8.006 minori migranti ne sono riemersi 2.171, "provenienti in gran parte da Afghanistan, Siria, Eritrea, Marocco e Algeria", precisa il ministero degli Interni. Fra quelli scomparsi, 555 sono bambini, vale a dire sotto i 14 anni.
L’Europol ha lanciato l’allarme: diecimila minori non accompagnati entrati in Europa nel 2015 sono scomparsi dopo il loro arrivo. Probabilmente sono finiti nelle mani di “una rete criminale internazionale” che negli ultimi 18 mesi ha approfittato dell’arrivo alle frontiere europee di migliaia di persone senza regolari documenti per strutturare un’attività illegale molto redditizia, ha dichiarato all’Observer Brian Donald, il capo dell’intelligence europea. "Solo in Italia - dice ancora Donald - si sono perse le tracce di 5000 minori”.
Per quanto riguarda eritrei, siriani e somali si tratta di esperienze di transito, quindi di persone che dichiarano già all’arrivo in Italia di non volersi fare identificare perché vogliono raggiungere altri paesi europei - spiega Viviana Valastro di Save the Children - Il fatto che risultino scomparsi significa che si sono sottratti all’identificazione, oppure sono scappati dai centri di prima accoglienza per raggiungere altri paesi”.
Nel caso degli eritrei si tratta di ragazzi di 15, 16 o 17 anni che vogliono evitare il servizio militare obbligatorio nel loro paese. Infatti sotto la dittatura di Isaias Afewerki la coscrizione obbligatoria si è trasformata in un sistema di lavori forzati che dura tutta la vita e i ragazzi cercano di lasciare il paese prima di compiere la maggiore età, in molti casi senza nemmeno mettere al corrente i genitori del loro progetto di emigrare. Gli eritrei nel loro viaggio si affidano ai connazionali della diaspora che gli offrono sostegno economico e alloggio, e per questo sono più fortunati di altri gruppi di minori non accompagnati.
Molti ragazzi invece, in particolare gli egiziani, devono ripagare il debito contratto con i trafficanti per raggiungere l’Europa via mare (un pedaggio che costa tra i 1.500 e i 3.500 euro). Per questo una volta arrivati nei nostri paesi la loro priorità è lavorare e guadagnare abbastanza da restituire i soldi ai trafficanti.
“Per questi ragazzini è difficile capire il concetto di sfruttamento”, spiega ancora Valastro. “A casa loro lavorano e sono pagati anche di meno, per loro non è un problema lavorare anche per pochi soldi. È molto difficile fargli accettare che l’istruzione e la formazione potrebbero offrire loro una vita migliore”. La polizia ferroviaria di Roma in un’operazione del maggio del 2015 aveva svelato un giro di prostituzione minorile alla stazione Termini di Roma che aveva portato all’arresto di otto persone, tra cui un prete
In quell’occasione Emanuele Fattori, capo della polizia della stazione Termini, aveva spiegato che i minorenni sono preziosi per le organizzazioni criminali: “Usano i ragazzi stranieri che hanno meno di 14 anni, perché per la legge italiana non possono essere incriminati”.
Le associazioni da mesi premono affinché la proposta di legge recante "Misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati" sottoscritta dalla deputata dem Sandra Zampa diventi presto legge.
Si tratta di una riforma complessiva della disciplina della protezione dei minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia, volta a superare le criticità che oggi fanno sì che la metà dei ragazzi spariscano con tanta facilità dal controllo pubblico.
Tra gli obiettivi della legge c'è l'avviamento di una cabina di regia in grado di regolare in modo organico, su tutto il territorio nazionale, la protezione e l’ospitalità dei piccoli migranti e l'istituzione di un albo di tutori volontari, che dopo un'attenta valutazione dei tribunali, possano veramente diventare un riferimento per chi si trova in Italia da solo e non come avviene oggi, una figura solamente burocratica ed assente. L'obiettivo dichiarato è che ogni minore abbia il proprio tutore. Ma da più di un anno la proposta è ferma in commissione e per ora non ci sono margini che possa riavviarsi la discussione parlamentare.