Cagliari, 18 Apr 2016 - Centinaia di migranti sarebbero annegati nel Mediterraneo: provenivano da Somalia ed Etiopia e viaggiavano su 4 barconi affondati nel tentativo di raggiungere l’Italia. I media somali riferiscono che i mezzi di soccorso sono stati finora in grado di mettere in salvo 29 persone. L’ambasciatore somalo in Egitto, sentito da Bbc Arabic, ha detto che si teme che oltre 400 persone siano morte nel naufragio. Intanto, è giunta a Lampedusa la nave Aquarius che ieri nel Canale di Sicilia ha salvato 108 persone che viaggiavano su un gommone, dove c'erano anche sei cadaveri. L'imbarcazione era partita dal porto di Zabratah, in Libia.
Esattamente un anno fa nel Canale di Sicilia si consumò la più grande tragedia dell'immigrazione nel Mar Mediterraneo. Uno dei tanti viaggi della speranza dalla Libia verso l'Italia, terra promessa per centinaia di migliaia di disperati che fuggono dall'Africa dilaniata dalle guerre e dalla povertà verso l'Europa, si trasforma in un'ecatombe di migranti. Nel naufragio di un barcone, di circa 20 metri, muoiono centinaia di persone; le prime stime fatte dalla Guardia Costiera parlano di 700 persone, ma un sopravvissuto parla di 950 persone a bordo. Solo 28 i superstiti. Secondo la procura di Catania, il naufragio è stato provocato da una manovra sbagliata dello scafista che ha provocato una collisione tra il peschereccio che trasportava i migranti e un mercantile, il King Jacob, che si era avvicinato in aiuto. È la più grave sciagura del mare dal dopoguerra, peggiore anche della strage di Lampedusa (Agrigento) del 3 ottobre 2013, con i suoi 366 morti e 20 dispersi.
A un anno dalla tragedia inizierà simbolicamente l’operazione di recupero del barcone. Già dal giugno scorso, la Marina Militare ha avviato gli interventi di recupero dei corpi, grazie a veicoli a comando remoto. Finora sono stati prelevati dal relitto 169 cadaveri. Una volta riportato a galla, il barcone sarà portato nel porto di Augusta. Qui avverrà anche l'identificazione dei corpi recuperati a bordo.