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Elezioni presidenziali – L’Austria rischia di ritrovarsi con un presidente della destra estrema e antidemocratica.

Vienna (Austria), 25 Apr 2016 - Uno tsunami politico sommerge Vienna, dove le paure innescate dalla crisi dei migranti hanno regalato un trionfo oltre ogni aspettativa ai "liberalnazionalisti" di Norbert Hofer e allo stesso tempo la debacle dei grandi partiti tradizionali, i socialisti ed i popolari.

In base alle proiezioni al ballottaggio del 22 maggio andra' il trionfatore, Norbert Hofer del Partito della Libertà (Fpoe, la formazione fondata da Jorg Haider) che ha ottenuto il 36 dei voti, seguito dal verde Alexander van der Bellen (20%), tallonato e dalla candidata indipendente, Irmgard Griss (18,6%). Il socialdemocratico Rudolf Hundstorfer ha raccimolato solo l'11,2% e cosi' anche Andreas Khol del Partito del Popolo.

Per il FpOe - il partito che fu in passato dal controverso Jorg Haider, morto nel 2008 - si tratta della migliore performance di sempre. "Abbiamo scritto la storia, oggi inizia una nuova era politica", ha esultato il leader Heinz-Christian Strache. Il suo successo riflette, oltre alla disaffezione verso i partiti tradizionali, le preoccupazioni dell'elettorato per la crisi dei migranti, che bussano sempre più numerosi alle porte del Nord Europa. Non a caso Hofer, 45enne ingegnere dal volto rassicurante ma che ama andare in giro con la sua pistola, ha minacciato, da presidente, di sfiduciare il governo se non adotterà misure più restrittive sui migranti.

Il voto austriaco - salutato con gioia dall'estrema destra di tutta Europa, da Salvini a Le Pen, a Wilders - avrà un pesante riflesso nell'Ue, dove l'impalcatura della libera circolazione rischia di crollare sotto il peso dell'ondata migratoria proveniente dall'Africa e dal Medio Oriente.