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Elezioni comunali Roma – Il vecchietto di Arcore abbandona Bertolaso e si unisce a Marchini

Roma, 29 Apr 2016 - Svolta sulle comunali a Roma dopo il vertice a Palazzo Grazioli dello stato maggiore di Forza Italia. Guido Bertolaso si ritira dalla corsa per il Campidoglio e a Roma Forza Italia sosterrà Alfio Marchini. "Con il dottor Guido Bertolaso abbiamo deciso di sostenere e fare nostra la candidatura dell'ingegner Alfio Marchini. Non è una scelta nuova. Marchini era stato la nostra prima opzione, ed era caduta per i veti posti da un alleato della coalizione", afferma lo stesso Silvio Berlusconi in una nota.

"Ho deciso di sedermi in panchina per consentire alle forze che si riconoscono nei principi del liberalismo e del cattolicesimo di unire i loro sforzi e partecipare alla competizione elettorale puntando a vincere e non solo a testimoniare". Così Guido Bertolaso spiega in una nota il suo passo indietro nella corsa a sindaco di Roma. "Fin dall'inizio ho accettato di partecipare ad una sfida che sapevo difficile a causa delle fibrillazioni del sistema politico italiano -spiega Bertolaso- Pensavo e penso tuttora che la rigenerazione dei partiti non possa prescindere dalla qualità degli uomini che sono chiamati alle relative responsabilità". "Resto comunque a disposizione della mia città, che amo come una seconda famiglia, per poter svolgere quel ruolo che ritengo indispensabile per la sua rinascita, nella speranza che il futuro sindaco sia in grado di restituire dignità alla città più bella del mondo per trasformarla in quello che finora non è stata: una grande capitale europea al servizio dei suoi cittadini e dell'intera Nazione", conclude Bertolaso.

"Siamo contenti della semplificazione del quadro politico a Roma. Ora ci aspettiamo un'ulteriore semplificazione con la diretta e aperta convergenza di Alfio Marchini e di Forza Italia sul candidato del Pd e di Renzi, Roberto Giachetti", dichiarato la presidente di Fratelli d'Italia e candidata sindaco di Roma, Giorgia Meloni, dopo l'annuncio da parte di Forza Italia del ritiro della candidatura di Guido Bertolaso.

"Renzi e Casini chiamano e Berlusconi risponde. Continua l'incredibile balletto di Fi che anche oggi cambia candidato": così Matteo Salvini dopo la notizia del passo indietro di Bertolaso e della convergenza di Forza Italia su Alfio Marchini. "Ma per quanto riguarda la Lega - dice Salvini - ora è tutto più chiaro e semplice: a Roma l'unica candidatura di centrodestra e contro ogni inciucio si chiama Giorgia Meloni sostenuta dalla Lega. Siamo sicuri che gli elettori di Forza Italia sapranno chi scegliere e chi salutare".

"La scelta di Berlusconi su Roma è epocale, riapre una stagione di possibile convergenza tra i moderati italiani". Lo ha detto ieri Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari Esteri del Senato.

"Oggi la situazione di Roma è drammatica, e bisogna adottare delle soluzioni urgenti: per noi è insopportabile assistere allo stato di progressivo declino che sta conducendo Roma al collasso definitivo. Abbiamo preso atto che per vincere occorre una proposta unitaria delle forze moderate e liberali, con un forte spirito civico: una risposta fuori dalle logiche di partito e dagli interessi dei partiti". "Per questo - prosegue la nota degli azzurri -, con il dottor Guido Bertolaso abbiamo deciso di sostenere e fare nostra la candidatura dell'ingegner Alfio Marchini".

"Non è una scelta nuova. Marchini - si ricorda nella nota - era stato la nostra prima opzione, ed era caduta per i veti posti da un alleato della coalizione. Per questo avevamo chiesto a Guido Bertolaso il sacrificio di scendere in campo per unire il centro-destra, con il consenso di tutti. Non per colpa sua, né per scelta nostra, quella che era nata come una soluzione unitaria oggi è diventata una candidatura divisiva. Non possiamo permettere che i romani si trovino a scegliere fra la continuità della disastrosa gestione del PD e l'avventurismo irresponsabile dei Cinque Stelle".

"Con la stessa generosità e spirito di servizio con cui Guido Bertolaso aveva messo da parte progetti molto importanti per candidarsi a sindaco - afferma Forza Italia -, oggi si è reso disponibile a ritirare la sua candidatura per convergere su quella nelle migliori condizioni per vincere. Per due volte, ha dimostrato grande responsabilità e amore per la città di Roma, che non dimenticheremo. D'altronde Roma e l'Italia avranno ancora bisogno di lui".

"Alfio Marchini ha condotto in questi tre anni un'opposizione costruttiva, libera ed efficace e col suo movimento civico ha combattuto e vinto battaglie importanti per i romani. Con lui condividiamo una cultura moderata, ispirata ai valori liberali, cristiani, riformatori. Il suo comportamento è stato decisivo per mandare a casa il sindaco Marino e ridare la parola ai romani sul loro futuro. È l'unica figura - lo dicono tutti i sondaggi - che al ballottaggio contro tutti gli altri schieramenti politici può vincere. Questo è l'unico obbiettivo che ci sta davvero a cuore, non affermare la superiorità di un partito sull'altro. Per questo ci auguriamo che - superando questa dolorosa divisione - tutto il centro destra, tutti coloro che non vogliono consegnare Roma ai Grillini o alla sinistra, possano ritrovarsi e riprendere un cammino comune. In questo senso rivolgiamo un appello ai nostri amici del centro-destra: siamo ancora in tempo perché tutti convergano, come noi abbiamo fatto, sul candidato che ha la più alta possibilità di successo".

"Forza Italia - conclude la nota - è impegnata, a Roma e in tutt'Italia, a lavorare per costruire ovunque un centrodestra nel quale i valori liberali e quelli della destra democratica possano convivere costruttivamente come è avvenuto per vent'anni in Italia e come anche oggi avviene in molte importanti realtà regionali e amministrative: è questa la condizione per prevalere sulla sinistra e restituire la guida del paese alla naturale maggioranza degli italiani".

L'ultima dichiarazione dell'ex capo della Protezione civile ("Farei l'assessore con Giachetti o Raggi sindaco"), corretta dopo varie ore, aveva aperto nuove polemiche. Lega e Fdi erano tornate all'attacco, accusando Silvio Berlusconi di favorire Renzi anche alle amministrative. Una sorta di Nazareno bis. Matteo Salvini era stato tranchant: "Bertolaso è penoso" ed è pronto a "vendersi al Pd e ai Cinque Stelle". Mentre Berlusconi si fa "ricattare" dal premier tramite le aziende Mediaset. L'esternazione di Bertolaso era stata bollata come "fantozziana" dal capogruppo alla Camera di Fdi, Fabio Rampelli e molti parlamentari azzurri a mezza bocca l'avevano definita una gaffe, l'ennesima dopo 'la moglie che vota Giachetti' e i rom 'vessati'

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