Bruxelles, 6 Mag 2016 - È stato ufficialmente conferito a Papa Francesco il Premio Internazionale Carlo Magno 2016. A consegnare l'attestato nelle mani del pontefice, durante la cerimonia nella sala regia in Vaticano, il presidente del comitato direttivo del premio, Juergen Linden, e il sindaco di Aquisgrana Marcel Philipp.
"Con la mente e con il cuore, con speranza e senza vane nostalgie, come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede, sogno un nuovo umanesimo europeo", ha detto il Papa. "Sogno un'Europa giovane, capace di essere ancora madre", ha affermato. "sogno un'Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo". "Sogno un'Europa, in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l'essere umano".
Dopo Giovanni Paolo II, Francesco è il secondo Papa a ricevere il Karlspreis, prestigioso riconoscimento internazionale conferito annualmente, dal 1950, dalla città tedesca di Aquisgrana a personalità con meriti particolari in favore dell'integrazione, dell'unità e della pace in Europa. Un appello all'Europa a ritrovare la sua vocazione "all'apertura e alla solidarietà", in tempi di muri contro i migranti e di sfaldamento delle basi dell'Unione, è quello lanciato da papa Francesco, in occasione della consegna premio. Il premio è stato conferito alla presenza al gran completo dei vertici delle istituzioni europee.
"I progetti dei padri fondatori, araldi della pace e profeti dell'avvenire, non sono superati: ispirano, oggi più che mai, a costruire ponti e abbattere muri", ha detto Papa Francesco, rivolgendosi alle autorità europee. "Sembrano esprimere un accorato invito a non accontentarsi di ritocchi cosmetici o di compromessi tortuosi per correggere qualche trattato, ma a porre coraggiosamente basi nuove, fortemente radicate", ha aggiunto.
"Questa trasfusione della memoria ci permette di ispirarci al passato per affrontare con coraggio il complesso quadro multipolare dei nostri giorni, accettando con determinazione la sfida di 'aggiornare' l'idea di Europa. Un' Europa capace di dare alla luce un nuovo umanesimo basato su tre capacità: la capacità di integrare, la capacità di dialogare e la capacità di generare". Così Papa Francesco ricevendo in Vaticano il premio internazionale Carlo Magno.
"Desidero ribadire la mia intenzione di offrire il prestigioso premio, di cui vengo onorato, per l'Europa: non compiamo infatti un gesto celebrativo; cogliamo piuttosto l'occasione per auspicare insieme uno slancio nuovo e coraggioso per questo amato continente", ha detto Bergoglio. "La creatività, l'ingegno, la capacità di rialzarsi e di uscire dai propri limiti appartengono all'anima dell'Europa", ha affermato il pontefice.
"Nel Parlamento europeo mi sono permesso di parlare di Europa nonna diceva agli eurodeputati che da diverse parti cresceva l'impressione generale di un'Europa stanca e invecchiata, non fertile e vitale, dove i grandi ideali che hanno ispirato l'Europa sembrano aver perso forza attrattiva; un'Europa decaduta che sembra abbia perso la sua capacità generatrice e creatrice", ha detto il Papa.
"Un'Europa - ha proseguito - tentata di voler assicurare e dominare spazi più che generare processi di inclusione e trasformazione; un'Europa che si va 'trincerando' invece di privilegiare azioni che promuovano nuovi dinamismi nella società; dinamismi capaci di coinvolgere e mettere in movimento tutti gli attori sociali (gruppi e persone) nella ricerca di nuove soluzioni ai problemi attuali, che portino frutto importanti avvenimenti storici; un'Europa che lungi dal proteggere spazi si renda madre generatrice di processi".
In Vaticano per l'udienza con Papa Francesco e poi per la cerimonia di conferimento al Pontefice del Premio Carlo Magno il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz, quello della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e quello del Consiglio europeo Donald Tusk.
Oltre a loro vari capi di Stato e di governo. Alla cerimonia Matteo Renzi rappresenta l'Italia. Presenti tra gli altri la cancelliera tedesca Angela Merkel. La Cancelliera tedesca prima della cerimonia, è stata ricevuta in udienza (è la quarta volta che si incontrano in Vaticano) come pure Schulz, Juncker e Tusk.
Insieme a loro, anche il re di Spagna Felipe VI, il granduca Enrico di Lussemburgo, la presidente della Lituania Dalia Grybauskaite. Presenti inoltre il presidente della Banca centrale Europea Mario Draghi, tra i precedenti vincitori del Premio Carlo Magno, quindi l'Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini e il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans.
Il Papa - si legge nella motivazione del Premio, che fa esplicito riferimento agli interventi di Bergoglio durante la sua visita a Strasburgo del novembre 2014 - porta un messaggio di speranza all'Europa in un momento di crisi che ha messo in secondo piano "tutte le conquiste del processo di integrazione". Il Pontefice argentino, tra l'altro, di solito non accetta onorificenze, ma in questo caso ha voluto fare un'eccezione proprio per offrire il suo premio "all'Europa" e "alla pace". E ai suoi discorsi a Strasburgo - in cui denunciò i mali e l'invecchiamento di "nonna Europa" - si richiamerà con una nuova sollecitazione all'Ue a ritrovare "lo spirito dei fondatori", con l'accento su un concetto a lui diventato caro, quello di "rifondazione dell'Unione europea". "Io ho pensato ai grandi padri - ha affermato nel febbraio scorso durante il volo di ritorno dal Messico -. Ma oggi dove è uno Schuman, un Adenauer, questi grandi che nel dopoguerra hanno fondato l'Unione europea? E mi piace questa idea, oggi, della 'rifondazione'".