Milano, 31 Mag 2016 - Il plenum del Csm ha scelto Francesco Greco come nuovo procuratore della Repubblica di Milano. Il magistrato, che ha fatto parte anche del pool di Mani Pulite, è stato preferito ad Alberto Nobili mentre prima del voto il terzo candidato Giovanni Melillo, capo di gabinetto del ministro della Giustizia Andrea Orlando, aveva ritirato la sua disponibilità. Greco sostituisce Edmondo Bruti Librati, in pensione dal 16 novembre scorso.
La nomina è passata con una maggioranza più ampia di quella prevista alla vigilia: 17 sì. Per lui hanno votato tutti i togati di Area e di Unicost, i laici di centrosinistra e di Forza Italia. I togati di Magistratura Indipendente si sono invece espressi per Nobili con Aldo Morgigni di Autonomia e Indipendenza. Si sono invece astenuti i vertici della Cassazione e il laico di Ncd Antonio Leone, che avrebbero preferito la nomina di Melillo.
Nel dettaglio, Greco ha ottenuto i voti dei componenti laici Paola Balducci, Maria Elisabetta Casellati, Renato Balduzzi, Pierantonio Zanettin, Giuseppe Fanfani, dei togati di Area Antonio Ardituro, Piergiorgio Morosini, Lucio Aschettino, Valerio Fracassi, Nicola Clivio, Ercole Aprile, Fabio Napoleone, dei togati di Unicost Luca Palamara, Maria Rosaria San Giorgio, Rosario Spina, Francesco Cananzi, Massimo Forciniti.
Per Nobili hanno votato invece i togati di Mi Luca Forteleoni, Claudio Galoppi e Lorenzo Pontecorvo e il togato di Autonomia e Indipendenza Aldo Morgigni. Dalla votazione si sono astenuti il presidente della Cassazione Giovanni Canzio e il pg della Cassazione Pasquale Ciccolo. Non ha partecipato al voto il vicepresidente Giovanni Legnini che ha lavorato in questi mesi per arrivare a una candidatura il più possibile condivisa e rispettando un cronoprogramma che ha permesso il voto per la Procura di Milano prima delle amministrative.
Francesco Greco, 64 anni, napoletano, lavora da 37 anni a Milano e ha fatto parte del Pool di Mani Pulite. Proprio lui ha preso il posto di Antonio Di Pietro come rappresentante della pubblica accusa al processo Enimont, quando il magistrato di Montenero di Bisaccia ha deciso di lasciare la toga. Greco conosce molto bene i delicati equilibri della Procura meneghina, squassata nei mesi scorsi dall'uragano tra l'ex Procuratore Bruti e il suo aggiunto Alfredo Robledo, poi trasferito per incompatibilità ambientale a Torino (su di lui il Csm si pronuncerà domani). Greco è da molti anni a capo del pool milanese che si occupa dei reati economico finanziari ed è un esperto nel campo della lotta alla corruzione. Dal suo ufficio sono passate le inchieste su Berlusconi e Mediaset, quelle su Antonveneta e Bnl, Rcs e l'Ilva. Nel 2014 è stato candidato alla giuda di Equitalia, ma poi l'incarico è stato assegnato ad Attilio Befera. Con una gioventù da extraparlamentare di sinistra, Greco è sempre stato pronto a dialogare con la politica. Da febbraio 2014 è consulente del Governo Renzi per il "dossier Svizzera" sul rientro dei capitali in Italia, ma anche i quattro governi precedenti, di destra e sinistra, gli hanno affidato l'incarico di sovrintendere a diverse riforme. Sulla carta la sua è la candidatura più forte (dato che in Commissione ha ottenuto tre voti, mentre agli avversari è andato un solo voto) ma l'esito è tutt'altro che scontato.
In seguito, il plenum, a larga maggioranza, ha deciso di nominare Piercamillo Davigo presidente di sezione di Cassazione, con 18 voti a favore (tra cui quello del primo presidente della Suprema Corte, Giovanni Canzio), contro i quattro andati all'altro candidato, Antonio Prestipino, che a 'Palazzaccio' svolge funzioni di consigliere, le stesse che Davigo ha ricoperto fino ad oggi.