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In Libia l’Isis arretra: le forze governative penetrate a Sirte: “presto la città sarà libera”

Tripoli (Libia), 10 Giu 2016 - Pensiamo che Sirte sarà liberata entro giorni, non entro settimane". Lo ha detto un portavoce dell'esercito libico a Misurata, Mohamed al-Gasri, spiegando che i combattimenti sono in corso a Sirte fra lo Stato islamico e forze leali al governo di unità libico, le cui brigate sono composte principalmente da combattenti della città occidentale di Misurata.

"I cecchini di Daesh sono una preoccupazione per noi perché sparano da lunga distanza e questo ci ha ostacolati nella battaglia all'interno della città", ha aggiunto il portavoce, secondo il quale comunque l'Isis è stato cacciato da diversi punti strategici alle porte della città, compresa una base aerea, vari accampamenti militari e una rotonda dove i terroristi impiccavano i corpi dei nemici già uccisi.

L'esercito fedele al premier Fayez Serraj ha preso il controllo degli accessi marittimi di Sirte, impedendo ai jihadisti di fuggire via mare di fronte all'offensiva delle forze del governo di unità nazionale riconosciuto a livello internazionale.

Sirte, che si trova a 450 chilometri a Est di Tripoli, è circondata dalle forze del governo di Tripoli. "Le nostre forze controllano la totalità della costa di Sirte. (I jihadisti) non possono fuggire per mare", ha spiegato una fonte militare.

In Iraq le forze dell’esercito iracheno stanno cingendo’ d’assedio la città di Falluja mentre altre milizie irachene e curde stanno convergendo su Mosul e Kirkuk.   In Siria i guerriglieri curdi dell’Ypg/Ypj da una parte e l’esercito di Bashar al Assad dall’altra stanno convergendo sulla capitale siriana dell’Isis, Raqqa.

Sotto assedio e bombardati dall'alto i miliziani dell'Isis sono ancora in grado di colpire con attacchi terroristici, specialmente in Iraq. Giovedì un duplice attentato suicida a Baghdad ha provocato la morte di almeno 25 persone e 70 feriti.

Gli Stati Uniti hanno inviato una seconda portaerei, la Uss Harry Truman, nel Mediterraneo, dove già è operativa la Uss Dwight Eisenhower. E' la prima volta dai tempi dell'invasione in Iraq, nel 2003, che non si registrava una presenza navale Usa così massiccia.

La nuova portaerei servirà da base di lancio per i caccia impegnati nei bombardamenti contro obiettivi dell'Isis in Iraq e Siria dove è in corso un’offensiva parallela contro l’Isis da parte delle forze del governo iracheno e delle milizie curde appoggiate dagli Usa.  Nello stesso tempo l’Isis è sotto attacco anche da parte dell’esercito fedele al presidente siriano Bashar al Assad, appoggiato dalla Russia.