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Arrestati cinque minori del Sudan per i reati di estorsione, minacce, falsa attestazione a Pubblico Ufficiale e rifiuto di declinare le proprie generalità.

Cagliari, 16 Lug 2016 - Gli Agenti della Squadra Volanti della Questura di Cagliari hanno arrestato e denunciato cinque minori di nazionalità sudanese per i reati di estorsione, minacce, falsa attestazione a Pubblico Ufficiale e rifiuto di declinare le proprie generalità e denunciato i medesimi per i reati di rifiuto di fornire le proprie generalità, false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla propria identità personale, percosse e lesioni, resistenza a Pubblico Ufficiale.

L’episodio si è verificato intorno alle ore 13.50 di ieri quando è giunta una chiamata al 113 da parte di un operatore socio umanitario che chiedeva l’intervento in quanto cinque stranieri a bordo del pullman della Caritas si rifiutavano di scendere dal mezzo e stavano minacciando lui e il coordinatore.

Due equipaggi, giunti immediatamente sul posto, hanno accertato che all’interno del pullman vi erano asserragliati cinque stranieri che si rifiutavano di lasciare il mezzo.

I poliziotti hanno quindi invitato i ragazzi a scendere dal mezzo ma questi si sono opposti minacciando di creare disordini e di reagire a ogni tentativo d’interrompere la loro “protesta”, affermando che avrebbero desistito dai loro intenti solo dopo aver ottenuto l’immediato provvedimento di espatrio.

Nonostante i numerosi tentativi di opera di persuasione da parte degli uomini della Polizia, alla richiesta di declinare almeno le loro generalità, i giovani si sono rifiutati recisamente e all’ennesimo invito di scendere dal furgone, hanno gridato di essere anche pronti a reagire con violenza nel caso in cui i poliziotti avessero provato a farli scendere dal pullman senza aver prima predisposto i provvedimenti di espatrio a loro favore.

I due operatori hanno spiegato agli Agenti che erano stati costretti a scendere dal mezzo perché temevano per la propria incolumità in quanto i cinque stranieri, nella giornata precedente, avevano creato forti disagi presso la struttura che li stava ospitando occupando gli uffici della Caritas, danneggiando infissi ed arredi e usando violenza nei loro confronti. Non solo, gli stessi, sempre il giorno prima, avevano in un primo momento occupato l’ufficio di un medico della Caritas sedendosi a terra e insistendo affinché gli fosse dato il permesso di espatrio poi, nel pomeriggio, erano ritornati nello stesso ufficio e, dopo aver minacciato comportamenti autolesionistici, sfasciato infissi e messo a soqquadro tutta la stanza, lo hanno costretto ad andarsene.

In mattinata, per sottrarsi alle visite mediche, i cinque ragazzi hanno inscenato una forma di protesta cercando di rintrodursi nell’albergo dove alloggiavano in precedenza. Per evitare ciò si è frapposto al loro ingresso un operatore della Caritas il quale, per prevenire il verificarsi di nuovi disordini all’interno dell’albergo, ha invitato i ragazzi a desistere dal loro intento ma è stato minacciato e subito dopo colpito al petto con un pugno sferratogli da uno dei cinque. Convinti ad abbandonare l’albergo hanno proseguito la protesta in strada per poi salire sul pullman della Caritas ed inscenare la protesta asserragliandosi dentro sino all’arrivo della Volante e opponendosi fisicamente e in modo deciso ad ogni intervento degli operatori.

Al termine del processo con rito direttissimo il P.M. presso il Tribunale dei Minori ha convalidato l’arresto per i cinque ragazzi.

 

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