Cagliari, 29 Lug 2016 - “La prestazione sportiva di Walter Uccheddu ai campionati europei svoltisi in Finlandia, dal 10 al 17 luglio scorsi, sono l’esito esaltante di un lavoro d’equipe che dimostra come anche un trapiantato di rene può tornare alla normale attività agonistica”.
A sostenerlo, è stato questa mattina, in una conferenza stampa, il prof. Mauro Frongia, direttore del Dipartimento Patologia Renale dell’Ospedale “Brotzu” di Cagliari che questa settimana ha “tagliato” il traguardo di 1002 trapianti di rene, compreso quello fatto su Walter Uccheddu ad agosto scorso.
Il chirurgo, che nell’incontro con i giornalisti era affiancato da Giuseppe Canu, presidente dell’Asnet, ha ripercorso il programma stilato sul ciclista sardo per dimostrare come il trapianto di rene può consentire al paziente, attraverso una riabilitazione adeguata, di operare un salto di qualità nella vita quotidiana, e nello sport ottenere prestazioni superiori rispetto a quando era in dialisi, come il caso di Walter Uccheddu.
Nella conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche Walter Uccheddu e Ugo Storelli, direttore del Dipartimenti Trapianti del Brotzu, è emerso, inoltre che l'attività fisica in dialisi consente al dializzato di ridurre le giornate di dialisi da tre a due.
Ad accompagnare Uccheddu in tutte le sue imprese, a partire dagli europei di Zagabria del 2012 quando conquistò la medaglia d’oro su strada, riconfermata due anni dopo a Cracovia, al record mondiale dell’ora nel maggio 2015, tutte vittorie come dializzato, fino alla medaglia d’argento a Vantaa, in Finlandia, all’inizio del mese in corso, è stato Giuseppe Canu, presidente dell’ASNET e anche presidente, nonché accompagnatore del Forum Sport Italia, la nazionale italiana dei dializzati e trapiantati.
Il medagliere italiano in Finlandia si è chiuso all’ottavo posto con 23 medaglie suddivise in 5 d’oro 13 d’argento e 5 d’oro, “un risultato soddisfacente – ha detto Giuseppe Canu – visto che siamo potuti andare in pochi atleti considerati i costi quasi proibitivi per stare in Finlandia e fra questi c’erano anche tre sardi, tutti trapiantati, due di rene e uno di fegato”.
La conferenza stampa si è conclusa con l’intervento della dott.ssa Gabriella Pintus, Commissario straordinario dell’AOB che ha evidenziato un aspetto molto importante che riguarda l’attività dei trapianti d’organo che riguarda i donatori e i loro familiari.