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Terremoto centro Italia: sale a 293 morti il bilancio delle vittime.

Amatrice, 31 Ago 2016 - E' stato recuperato dalle squadre dei vigili del fuoco il corpo della sesta vittima sotto le macerie dell'hotel Roma ad Amatrice.

Era stato individuato nei giorni scorsi all'interno di una delle camere crollate, grazie a un minuzioso lavoro di intelligence delle squadre Usar (Urban search and rescue) dei vigili del fuoco, che hanno prima recuperato le piantine dell'hotel e i registri delle presenze, quindi proceduto all'estrazione con un'operazione di grande difficoltà che è andata avanti giorno e notte senza sosta.

Sale così a 293 il bilancio delle vittime del terremoto del 24 agosto scorso che ha colpito le province di Rieti e Ascoli Piceno.

Con alle spalle le rovine della città di Amatrice, distrutta dal terremoto del 24 agosto scorso, si sono svolti ieri nella tensostruttura di oltre mille metri quadri allestita dalla Protezione civile nel cortile del collegio Don Minozzi i funerali delle vittime della cittadina del reatino.

Le esequie sono state celebrate dal vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili.

Le bare presenti nella struttura, sono state 28, due quelle bianche dei più piccoli.

Nell'omelia ad Amatrice, monsignor Pompili, ha detto: "Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell'uomo". "La ricostruzione - ha proseguito - non sia una querelle politica o una forma di sciacallaggio. Si deve fare rivivere una bellezza di cui siamo custodi, disertare questi luoghi sarebbe ucciderli di nuovo, dobbiamo inventarci una forma nuova di presenza".

Ad ascoltarlo le famiglie delle vittime e le massime cariche dello Stato presenti - come lo erano stati ad Ascoli - a questi funerali solenni. Il Vescovo: ci vorranno anni "Non basteranno giorni, ci vorranno anni, soprattutto è richiesta una qualità di cui Gesù si fa interprete: la mitezza, una forza distante sia dalla muscolare ingenuità di chi promette tutto all'istante, sia dall'inerzia rassegnata di chi già si volge altrove", ha aggiunto monsignor Pompili. "Abitiamo una terra verde, di pastori, dobbiamo inventarci una forma nuova di presenza che salvaguardi la forza amorevole e tenace del pastore", ha aggiunto.

Matteo Renzi giunto ad Amatrice, parlando con i volontari ed i soccorritori ha assicurato loro "non vi lasceremo soli". Poi il presidente del Consiglio ha preso posto insieme alle altre alte cariche dello Stato per presenziare ai funerali solenni delle vittime del terremoto del Reatino. Dopo il funerale Renzi ha confortato i familiari delle vittime con queste parole: "Il paese lo ricostruiamo, pezzo per pezzo, ma lo ricostruiamo". Poi ha camminato a lungo stringendo le mani e parlando con cittadini e persone impegnate nei soccorsi ad Amatrice. "I soldi che servono per la ricostruzione ci sono, c'è la solidarietà di tante persone, ora non bisogna perdere tempo", ha detto Renzi ai cittadini. "L'importante è che ci sia la comunità forte", ha aggiunto. "Presidente mi raccomando il controllo sui soldi", ha esortato un uomo. "Questo del controllo mi sento di garantirlo", ha risposto il presidente del Consiglio.

È sfida per reagire Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha preso la parola al termine delle esequie ed ha detto, molto commosso, che conosceva tutte le persone rimaste uccise dal terremoto: "era il macellaio, chi faceva il miele, il fornaio, la bambina che andava a scuola con i miei figli...". Un discorso toccante che ha infine fatto appello alle massime autorità statali presenti a non dimenticarsi di Amatrice. Il primo cittadino ha inoltre ringraziato tutte le persone impegnate dopo il terremoto, dalla Protezione civile, ai vigili del fuoco, la Croce rossa, ai volontari. "Questa gente è morta perché amava questa terra e adesso i cittadini vogliono restare qui", ha concluso tra l'applauso dei presenti il sindaco Pirozzi facendo accenno alla futura ricostruzione. Poi sindaco e Vescovo si sono abbracciati commossi.

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